Quotidiano di Gela

Inchiesta "Camaleonte", "rapporti con i clan": chieste condanne per i Luca

Le richieste sono state avanzate dai pm della Dda di Caltanissetta

A cura di Rosario Cauchi
07 maggio 2025 20:00
Inchiesta "Camaleonte", "rapporti con i clan": chieste condanne per i Luca -
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Gela. Otto richieste di condanna e una pronuncia di prescrizione. I pm della Dda di Caltanissetta Caruso e Pacifico hanno esposto le loro conclusioni rispetto alle posizioni degli imprenditori del gruppo Luca. Sono coinvolti nell'indagine "Camaleonte". Per l'accusa, sono emersi tutti gli elementi del concorso esterno in associazione mafiosa. Quattordici anni di reclusione sono stati indicati per Salvatore Luca, dodici per il figlio Rocco Luca, dieci anni per Francesco Luca. Altri capi sono prescritti. Secondo i pm, i Luca nel corso del tempo avrebbero avuto rapporti con diversi esponenti dei clan locali ed etnei. I contatti sono stati confermati dai pubblici ministeri nella lunga requisitoria. Per l'accusa, si sarebbero messi a disposizione dei clan, anche con contatti diretti con i boss della famiglia Rinzivillo. Una versione che gli imprenditori hanno sempre respinto. Hanno parlato più volte di vessazioni e minacce ricevute dai clan e della loro collaborazione con le forze dell'ordine. Secondo le difese, il loro successo imprenditoriale, nel settore della vendita di auto, rientra esclusivamente nell'alveo del lavoro svolto e delle capacità imprenditoriali. Le contestazioni avanzate non riguardano solo i presunti legami con i clan ma pure punti connessi al riciclaggio. Sei anni sono stati indicati per Francesco Gallo, cinque per Concetta Lo Nigro, cinque anni e due mesi inoltre per Maria Assunta Luca e quattro anni e sei mesi per la posizione di Emanuela Lo Nigro. Sulla base della linea della Dda nissena, i Luca sarebbero stati favoriti da quella che in aula è stata definita "polizia personale", per via dei contatti frequenti con i dirigenti di polizia, Giovanni Giudice e Giovanni Arrogante. Per il primo, le contestazioni sono prescritte. Per il secondo, invece, la richiesta è di cinque anni. Già domani, saranno i primi difensori ad esporre le loro conclusioni. Sono già state programmate altre udienze. L'imprenditore Rocco Luca ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee, ancora una volta per allontanare le pesanti contestazioni, richiamando principalmente il contenuto delle intercettazioni di un'altra indagine antimafia, quella ribattezzata "Cobra". Gli imputati sono rappresentati dai legali Giacomo Ventura, Antonio Gagliano, Filippo Spina, Flavio Sinatra, Carlo Taormina, Carmelo Peluso, Luigi Latino, Fabio Fargetta e Alessandro Diddi, Michele Ambra, Emilio Arrogante e Marina Giudice.

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