Gela. Era il 19 luglio del 1992 e le cosche di cosa nostra palermitana decisero di uccidere il magistrato Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta. Il ricordo in tribunale. Un attacco in grande stile alle istituzioni che costò la vita allo stesso Borsellino, intanto impegnato in importanti indagini antimafia. A ventiquattro anni di distanza da quei fatti, a palazzo di giustizia è stato il giudice Lirio Conti a voler ricordare la memoria di Borsellino e di tutte le vittime del devastante attentato in via D’Amelio. Il giudice, da poco ritornato in servizio in tribunale, ha scelto di aprire l’udienza monocratica di oggi proprio con un ricordo di quei fatti. “Il lavoro di magistrati come Paolo Borsellino – ha detto – ha rappresentato un valore fondamentale per la nostra democrazia. Sono certo che, data la sua personalità, non gli sarebbe piaciuto essere ricordato come un eroe”.