Gela. Il mancato adeguamento delle tariffe Tari, l’imposta a copertura del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, come era prevedibile, crea non pochi problemi alle casse del municipio.
La Tari da recuperare. Dopo il non voto, negli scorsi mesi, del consiglio comunale, che in questo modo ha esternato la contrarietà agli aumenti, le tariffe rimangono invariate, ferme a tre anni fa. Peraltro, da quanto emerge, i tecnici del municipio hanno accertato una percentuale piuttosto elevata di mancati pagamenti da parte dei cittadini. Così, si cerca di correre ai ripari. Proprio i funzionari comunali del settore tributi hanno già assegnato, ad una società campana, l’incarico di stampare e imbustare i solleciti per i mancati pagamenti della Tari 2014-2015. In totale, sono circa ventiduemila gli avvisi che dovrebbero essere notificati a chi la Tari per quel periodo non l’ha ancora pagata, ovviamente generando mancati introiti alle casse dell’ente.
I ritardi nei pagamenti agli operai. Intanto, la situazione non appare rosea neanche sul fronte sindacale. Ieri, il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice ha scritto al sindaco Domenico Messinese e agli assessori Fabrizio Morello e Simone Siciliano, con l’obiettivo di ottenere un incontro immediato. Gli operai che si occupano del servizio, alle dipendenze della società campana Tekra, lamentano ritardi nel pagamento degli stipendi. A loro volta, i manager Tekra non nascondono i ritardi nei pagamenti che dovrebbero arrivare da Palazzo di Città. Così, Giudice chiede un tavolo di confronto, di modo da evitare che a risentirne sia soprattutto i lavoratori.