Gela. Dopo il via libera della Regione, alla Srr4 si stringono i tempi. Il commissario nominato proprio dal presidente Rosario Crocetta ha già preannunciato la volontà
di avviare una serie di incontri, con l’obiettivo di arrivare, prima possibile, a bandire la gara d’appalto.
La “coperta” è corta. Il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città è attualmente gestito, in proroga, dalla società campana Tekra. A Palazzo di Città, dopo le tensioni degli ultimi giorni, il presidente Alessandra Ascia e i capigruppo consiliari hanno incontrato il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice e il vicesindaco Simone Siciliano. Al centro del confronto, i ritardi nei pagamenti in favore degli operai Tekra ma anche gli squilibri finanziari che pesano sulle casse del Comune. Allo stato attuale, il gruppo Tekra ha avviato procedure, confermate da decreti ingiuntivi, per quasi sette milioni di euro. Soldi che intende recuperare dal Comune. Tutto questo va ad incidere su conti che non fanno stare tranquilli. Il dirigente al bilancio Alberto Depetro è stato piuttosto chiaro, “il mancato adeguamento della tariffe Tari – ha spiegato – crea enormi difficoltà”. I consiglieri, però, non hanno gradito che la responsabilità possa ricadere sulle loro teste. Il Pd, con il capogruppo Vincenzo Cirignotta, ha ribadito che il Piano economico finanziario presentato dalla giunta non poteva essere approvato, soprattutto a causa del mancato confronto con il consiglio comunale.
Troppi operai assunti in Tekra? I grillini, con Angelo Amato, hanno però chiesto di fare chiarezza anche sui numeri di Tekra. Centoquaranta dipendenti, quelli attuali, a fronte dei settanta previsti nel capitolato d’appalto. Qualcosa, quindi, non starebbe quadrando. Allo stesso tempo, Giovanni Panebianco ha chiesto verifiche sulla regolarità contributiva della società campana. Per il vicesindaco Simone Siciliano, tutto ruoterebbe intorno all’originaria previsione del capitolato d’appalto. Troppo pochi sette milioni di euro, ne servono quasi dieci, come previsto invece nel Piano economico finanziario non votato dal consiglio comunale. Molto critici rispetto all’aumento delle tariffe che era stato previsto dalla giunta, anche i consiglieri Angela Di Modica, Salvatore Sammito, Vincenzo Cascino e Giuseppe Ventura. A questo punto, come ribadito dal presidente Ascia, anche il consiglio comunale vuole avere voce in capitolo nella procedura che dovrebbe condurre alla nuova gara d’appalto e alla definizione di un congruo Piano economico finanziario. I capigruppo hanno inoltre deciso di monitorare l’iter dei pagamenti agli operai.