Gela. “Il piano triennale delle opere pubbliche va ritirato e portato in aula insieme al bilancio di previsione 2018”. Se in consiglio si dovesse arrivare a discuterlo, lo scontro sembra già preannunciato. La richiesta di ritirare l’atto, già portato in assise civica dall’amministrazione comunale, arriva direttamente dalla commissione urbanistica. “Sta diventando una prassi di questa giunta – dice il presidente Cristian Malluzzo – il piano triennale delle opere pubbliche arriva in aula senza darci la possibilità di valutare i numeri del bilancio e le necessarie coperture. Poi, come spesso capitato, la giunta ne può approfittare per piazzare qualche maxi emendamento, prevedendo opere di ogni tipo. Senza certezze sulle coperture finanziarie, l’atto non potrà essere trattato”.
Malluzzo e gli altri componenti della commissione (Vincenzo Cascino, Antonino Biundo, Salvatore Gallo e Antonio Torrenti) escludono che ci possano essere le condizioni per votare un piano triennale, già ridotto ai minimi termini e con pochissime risorse finanziarie a copertura. “Lo ribadiremo anche in aula consiliare – conclude Malluzzo – l’atto deve essere ritirato. Solo con il bilancio di previsione pronto sarà poi possibile esaminarlo”. La decisione finale tocca al sindaco, sempre che ritenga di prendere in considerazione quanto chiesto dai consiglieri.