Gela. I debiti stanno mettendo in ginocchio la sua famiglia e, così, ha deciso di rivolgersi ai volontari di Libera che, da qualche settimana, hanno avviato uno sportello di sostegno.
Con il marito detenuto per lei è tutto più difficile. La donna al centro dell’intera vicenda non riesce più a rispondere non solo alle richieste delle banche ma anche alle normali esigenze quotidiane. Una vicenda finita davanti ai volontari dell’associazione che, almeno per il momento, hanno trovato spazio nei locali della parrocchia Santa Lucia di contrada Scavone. Con un marito detenuto, per la donna tutto è diventato più difficile. Per questa ragione, ha chiesto aiuto al pool di esperti, compresa una psicologa, che ha già segnalato il caso al coordinamento regionale di Palermo. Negli scorsi mesi, il responsabile locale di Libera Giuseppe Spata aveva annunciato l’avvio dell’attività di sostegno. “C’è un fondo messo a disposizione da Libera nazionale – spiega Spata – inoltre, lo sportello servirà a raccogliere denunce che possano arrivare da vittime d’usura oppure del gioco compulsivo. Non escludiamo nessuna eventualità, soprattutto in una fase tanto difficile come quella attuale”. Uno sportello che nasce proprio per andare incontro a chi, stretto dalla crisi, non riesce più ad andare avanti. Il fondo economico di supporto è stato istituito proprio da Libera che, adesso, potrebbe incrociare la propria attività con quella della Caritas locale. L’idea è di mettere insieme le forze per cercare di dare sostegno, anche legale, a tante famiglie in difficoltà.