Il dramma di Loris, acquisite cartelle cliniche al “Vittorio Emanuele”: verifiche su più fronti

 
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Gela. La morte del piccolo Loris Rodoti, di appena nove anni, ha colpito la comunità locale che si è stretta intorno alla famiglia. Un dramma per i genitori e per i familiari, che adesso attendono primi riscontri dalla fase di approfondimento investigativo. Ieri, i carabinieri hanno acquisito tutte le cartelle cliniche sulla vicenda ospedaliera del bambino. Si sono recati al “Vittorio Emanuele”. Attività dello stesso tipo sono in corso negli altri nosocomi nei quali Loris è giunto dopo l’incidente di Settefarine, quando è stato investito da una vettura in transito. Per quei fatti, i pm della procura locale avevano già aperto un fascicolo, con l’ipotesi di lesioni gravissime contestata a una giovane donna, che pare fosse alla guida dell’automobile, poi sottoposta a sequestro dagli inquirenti. Non è da escludere che si possa sviluppare un’indagine ulteriore, anche rispetto alla condotta dei medici che hanno avuto in cura il bambino, dopo il sinistro stradale trasferito a Catania.

Nel frattempo, era stato dimesso dal nosocomio etneo, ritornando a casa. Negli scorsi giorni, però, le sue condizioni sono peggiorate. È morto a Palermo, dove era giunto nel tentativo di salvargli la vita. Prima c’erano stati altri accessi al “Vittorio Emanuele”. Una sequenza che è al vaglio degli inquirenti, come abbiamo riferito ieri. A questo punto, sul corpo, probabilmente a giorni, verranno condotti esami autoptici, allo scopo di avere maggiori elementi circa la causa del terribile decesso.

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