Gela. Il dirigente finito nel mirino della commissione comunale di indagine sul ciclo dei rifiuti continua a mantenere il posto nello stesso settore. Cosa succederà adesso? E’ una delle accuse più frequenti che, in queste ore, piovono sulla giunta del sindaco Domenico Messinese, soprattutto dopo che i contenuti della relazione finale di indagine sono stati resi noti in aula. I dubbi sono stati sollevati sull’operato della dirigente Patrizia Zanone, da alcuni mesi ritornata a coordinare proprio il settore ambiente, quindi tutto ciò che ruota intorno al servizio rifiuti. I grillini hanno nuovamente sollevato il caso, seguiti da altri gruppi politici, a cominciare dal Polo Civico che con il consigliere Sandra Bennici ha chiesto spiegazioni proprio alla giunta. Perché, quindi, confermare Patrizia Zanone al settore ambiente ma anche Alberto Depetro al bilancio? “Per quanto riguarda l’incarico della dirigente Patrizia Zanone – spiega il vice sindaco Simone Siciliano – non c’è nessuna scelta specifica. E’ tornata a dirigere il settore ambiente a seguito di una normale rotazione in municipio”. Bisognerà capire se la spiegazioni fornite dall’assessore possano convincere chi critica le scelte della giunta. Nella relazione della commissione di indagine, si ribadisce come l’audizione della dirigente abbia fatto emergere diverse anomalie non solo sull’enorme aumento del costo dei servizi extracontrattuali ma anche sul pagamento di fatture prive dell’oggetto di riferimento. Discrepanze, inoltre, sono state registrate circa la corrispondenza tra il servizio svolto in città e quanto contenuto nell’originario capitolato di appalto. Le risposte fornite dalla dirigente sono state ritenute del tutto insufficienti. Mancanze riscontrate anche nel non aver provveduto alla nomina di un direttore dell’esecuzione del contratto, individuato invece dalla giunta Messinese. Anomalie gestionali sono sottolineate dai componenti della commissione anche nel riassumere l’audizione del dirigente Alberto Depetro. I punti interrogativi sono legati soprattutto al tardivo inserimento nel documento finanziario del maxi debito da tredici milioni di euro verso l’Ato rifiuti. Depetro, inoltre, non sarebbe riuscito a fornire idonee spiegazioni sui mancati controlli nei rapporti finanziari tra Comune e Tekra. “Il peccato originale – ha spiegato in aula il sindaco Domenico Messinese – è contenuto nel capitolato di appalto che non prevede alcune servizi – ha spiegato – purtroppo, la Srr non è riuscita ancora a completare il piano d’ambito e la pianta organica. Sono condizioni che non consentono di svolgere gare di affidamento per lunghi periodi. Noi, intanto, abbiamo nominato un direttore dell’esecuzione del contratto e previsto info point in vari quartieri. A dicembre dello scorso anno, avevamo raggiunto una quota di raccolta differenziata assai superiore rispetto a quella di altri comuni siciliani”. I consiglieri, però, hanno chiesto di prendere immediate decisioni, anche rispetto alle possibili responsabilità dirigenziali.