Il caso Amarù, sindacati pronti al confronto con la Icel: si decide il destino degli operai

 
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I lavoratori Amarù durante un sit-in davanti all'ingresso di raffineria

Gela. Un faccia a faccia con i manager della Icel, l’azienda calabrese che dovrebbe rilevare i contratti fino ad ora gestiti in raffineria dalla Amarù. Le segreterie di Fiom, Fim e Uilm stanno premendo per avviare il tavolo di confronto e dare certezze immediate ai lavoratori. Negli scorsi mesi, i vertici di Eni hanno deciso di interrompere il rapporto con la Amarù, sulla scorta delle vicende dell’inchiesta “Double face”, che in uno dei tronconi investigativi vede coinvolto l’ex numero uno dell’azienda Rosario Amarù, poi dimessosi da ogni carica. I lavoratori vogliono capire quale sarà il loro prossimo futuro occupazionale, soprattutto all’interno della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. I segretari Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese mirano ad ottenere l’assorbimento di tutti gli operai, senza modifiche alle condizioni contrattuali.

I lavoratori, già al momento delle prime voci sulla possibile esclusione della Amarù, si sono fatti sentire, manifestando la loro fiducia verso l’intero management del gruppo. Non hanno mai visto di buon grado il possibile passaggio tra le fila della nuova società. Sindacati e vertici Icel dovranno trovare un’intesa complessiva.

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