Gela. Dopo 52 anni di attesa una delle opere pubbliche incompiute viene completata. Questa volta l’inaugurazione del carcere, dopo le precedenti, sarà reale. Alle 10 il cancello di ferro aprirà formalmente con l’inaugurazione, ma subito dopo i 50 agenti penitenziari e i due commissari prenderanno realmente servizio.
Saranno una decina i primi detenuti “ospiti” della nuova struttura. Si conta entro un mese di riempire almeno la metà delle celle, 48 per 96 detenuti in totale. Il carcere ospiterà solo detenuti a fine pena o in ogni caso con condanne inferiori ai tre anni. Probabile il trasferimento di carcerati di Caltagirone e Caltanissetta, dove esiste un sovraffollamento.
La struttura di contrada Pezza Madonna è pronta e questa volta non ci saranno sorprese. Alla presenza di autorità politiche, civili e militari la cerimonia alle 10 del mattino. Si chiude una lunga telenovela che aveva coinvolto anche il sindaco Angelo Fasulo, cui la scorsa estate aveva comunicato che il carcere non poteva essere aperto perché arrivava poca acqua. In realtà il ministero non aveva provveduto ancora al trasferimento del personale necessario».
La struttura penitenziaria fu progettato oltre 50 anni fa, come carcere mandamentale. Dopo la soppressione delle preture, ancor prima che venisse ultimato, fu modificato con numerose varianti e trasformato in casa circondariale, a supporto del tribunale gelese, istituito con legge nel 1990. Il Comune ha consegnato formalmente le chiavi al Dap nel novembre del 2007, con tanto ci cerimonia alla presenza del Guardasigilli dell’epoca, Clemente Mastella. Inaugurato ma non ancora utilizzabile. L’allaccio idrico al carcere è stato completato già a fine maggio e tutti i problemi di approvvigionamento idrico sono stati abbondantemente risolti. Anche gli arredi sono stati regolarmente consegnati e il Ministero, messo a conoscenza della situazione, ha chiesto all’amministrazione di provvedere a sistemare la strada d’accesso per poter programmare l’inaugurazione. La strada è stata immediatamente pulita e sistemata. L’opera è costata circa sei milioni e mezzo di euro.
