Gela. Veleni e accuse incrociate. Mentre il consiglio comunale, per l’ennesima volta, non è riuscito ad essere compatto nel dissensso alla giunta Messinese (nonostante da mesi venga sbandierato ai quattro venti), spuntano nuovi esposti. L’ultimo l’ha preannuncato il capogruppo di Sicilia Futura Giuseppe Ventura. L’ex assessore della giunta Fasulo non ha gradito le esternazioni degli assessori Giovambattista Mauro e Valentino Granvillano, che hanno addossato alla precedente amministrazione le principali reponsabilità sulla gestione di strutture sportive pubbliche, come il PalaCossiga (adesso chiuso). Presunte autorizzazioni mancanti e possibili violazioni della normativa. Dopo tre anni di governo Messinese, i due assessori sono andati a ritroso, ritenendo che a sbagliare siano stati i loro predecessori. Ventura, che invece non vuole essere etichettato come quello che faceva parte di una giunta di “avventurieri”, ha confermato in aula consiliare di voler presentare un esposto ai magistrati. Tra i banchi dell’assise civica pure un altro ex assessore della giunta Fasulo, il consigliere Carmelo Casano, ha rispedito al mittente le “teorie” di Mauro e Granvillano. “La loro giunta governa ormai da tre anni, ha pure utilizzato quella struttura – ha spiegato – e, adesso, accusano la precedente amministrazione comunale. Forse, non hanno il coraggio di accusare la loro stessa giunta, come invece ha fatto Maurizio Melfa, che ha rinunciato all’incarico di assessore”.
Tutti contro tutti. Un esposto, quello annunciato da Ventura, che segue di pochi giorni la “sfilata” di consiglieri comunali alla stazione dei carabinieri di via Venezia. Consiglieri chiamati a riferire su presunte pressioni subite per portare in aula la prima mozione di sfiducia al sindaco Domenico Messinese, saltata dopo il ritiro dela firma dell’indipendente Maria Pingo. Il sindaco avrebbe presentato una denuncia contro l’ex segretario generale del municipio Pietro Amorosia. Il funzionario, che ha lasciato Palazzo di Città, secondo Messinese avrebbe “suggerito” ai consiglieri di accelerare e sfiduciare l’ex grillino. Ricostruzione,però, che davanti ai carabinieri tutti i consiglieri chiamati a riferire avrebbero invece escluso. Lo stesso Amorosia, pubblicamente, ha respinto le insinuazione partite dal municipio. Veleni, denunce, esposti e Palazzo di Città si trasforma in un verminaio, dove tutti accusano tutti.
Fate con comodo e tranquillamente.
Quando finite se non è troppo disturbo provate a pensare agli interessi della città