Gela. Reticoli di metallo zincato per consentire la visione dei reperti archeologici riaffiorati nelle ultime settimane con i lavori di scavo per la sostituzione della rete idrica. La proposta la lancia il presidente dell’associazione Sviluppo del Golfo di Gela Francesco Agati. E’ pronto a donare il progetto. “Il reticolo permetterà la visione di tutte le scoperte – dice – non sconvolgendo l’andamento veicolare e valorizzando le abitazioni adiacenti grazie al sito archeologico accessibile a tutti”. Una soluzione alternativa alle lastre di vetro.
“Coprire i ritrovamenti sarebbe come annientare la storia della città, cancellando la nostra memoria. Una testimonianza importante che potrebbe attrarre turisti, visitatori, studenti, appassionati e archeologi da tutta Europa. Facciamo in modo che di questa città si parli per le bellezze archeologiche e non per le solite liti tra coloro che appartengono alla sottocultura che tende ad affermarsi con la violenza e sopraffazione. Gela vuole puntare sul turismo e deve mantenere i siti a disposizione dei visitatori. Coprirli è un delitto contro la storia e contro lo sviluppo della città”.
Bravo, finalmente qualcosa di intelligente e razionale, lastre di vetro , così da impedirne qualsiasi contraddizione, bravo bravo bravo.
Adesso la risposta a chi vorrebbe contrapporsi.
Nulla si otterrà e non saranno le isolate iniziative seppur volenterose di persone che mostrano benevolo interesse per la nostra città, a fare cambiare questo status di sudditanza in cui da decenni viviamo nel nostro territorio. Se noi gelesi non impareremo ad unirci e combattere insieme, con le armi della democrazia, mostrandoci compatti e pretendendo da chi di dovere, che si inneschi una vera riconversione economica industriale agroalimentare,turistica,portuale e commerciale;nulla mai cambierà!Oggi più che mai,avvicinandomi alla politica,mi rendo conto di quanta miopia ed incapacità regnano tra i traffici degli accordi politici che nulla hanno a che vedere con una visione progettuale di cui questa città ha estremo bisogno!Nulla,neanche il barlume di un progetto,quasi tutti interessati a creare insulse alleanze che mirano a ricreare tal sistema marcio,clientelare e corruttivo di spartizioni,che hanno distrutto la nostra città! Basterebbero dei piccoli passi e poche risorse economiche ben spese, per ricominciare a sperare che qualcosa possa cambiare: I nostri immensi tesori storici ed archeologici,possono trasformarsi in un volano economico certamente molto più efficace da ciò che ENI a fatto e disfatto per decenni nei confronti della nostra città!Basterebbe l’impegno responsabile di noi cittadini che cancellando ogni forma di mentalità clientelare che ci ha portato ad elemosinare un fittizio posto di lavoro od una raccomandazione incline ad ottenere quei sacrosanti diritti dettati dalla nostra carta costituzionale,la quale è sempre stata calpestata e disonorata,ed è per questo che dobbiamo ricominciare a sperare in un possibile cambiamento.Dovremo essere noi cittadini per primi disposti a cambiare, ancora prima di pretendere che lo facciano gli altri! Se non ne saremo capaci,potremo fare tutte le elezioni comunali che vogliamo,votare i soliti amici e parenti incapaci, ma nulla cambierà mai e lasceremo ai nostri figli e nipoti,lo sfacelo di cui siamo stati tutti responsabili!Quindi,smettiamola di aspettare che qualcuno ci cali dall’alto le soluzioni,ma tanto per iniziare, dobbiamo pretendere ad ogni costo che Gela diventi un museo a cielo aperto che permetta a tutti i turisti del mondo di venirlo a visitare!