Gela. Non c’è ancora l’autorizzazione all’avvio dei lavori di caratterizzazione al porto rifugio e anche le sabbie movimentate, oramai quasi un anno fa, non sarebbero state analizzate. Non mancano i passi falsi nella vicenda, sempre più lunga e annosa, dei lavori nel sito portuale, che attende poi il rifacimento complessivo, con l’appalto da oltre centoventimilioni di euro. Questa mattina, il sindaco Domenico Messinese, nonostante una riunione già indetta dal gruppo di lavoro, ha deciso invece di organizzare una conferenza di servizi, proprio sullo stesso tema. Nella sua stanza, c’erano i responsabili dei lavori di caratterizzazione, i rappresentanti dell’azienda che li effettuerà, ma anche il vicesindaco Simone Siciliano e il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia. Tavolo off limits, invece, per il comitato pro porto, i cui esponenti non hanno potuto partecipare al confronto. C’era, invece, ma solo come auditore, il consigliere grillino Virginia Farruggia, che fa parte del gruppo di lavoro. Da quanto emerge, la capitaneria di porto non avrebbe ancora rilasciato l’autorizzazione finale all’avvio del cantiere. Anche per questo motivo, il vicesindaco Siciliano avrebbe chiesto di trasmettere il verbale della riunione direttamente alla prefettura di Caltanissetta. Alla fine, però, i presenti hanno scelto di concedere un ulteriore termine agli uffici della capitaneria di porto. Non è chiaro se siano emerse nuove complicazioni. Al tavolo di oggi, non c’erano delegati della guardia costiera.
I soldi per il masterplan. I lavori di caratterizzazione sono preliminari agli interventi complessivi, anche se da tempo l’intero iter va a rilento. A quanto pare, non tutto sarebbe stato risolto pure sul fronte del masterplan, commissionato dall’amministrazione comunale al gruppo Rina Consulting. Da mesi, i consiglieri comunali chiedono di poterlo consultare. Nel lavoro, sono tracciate le direttive di sviluppo economico pensate dalla giunta, che ha tra i propri obiettivi la ripresa di investimenti a mare. Per ora, in pochi l’hanno visto. Tutto si legherebbe al fatto che il lavoro svolto dalla società di consulenza debba ancora essere pagato. Quindi, l’amministrazione comunale starebbe attendendo di avere materialmente a disposizione i fondi economici. Tra tavoli tecnici, conferenze di servizi e gruppi di lavoro, il tempo passa inesorabile e il porto rifugio rimane impraticabile.