Gela. Un lungo corteo silenzioso ha accompagnato il feretro di Domenico Sequino fin dentro la chiesa di San Francesco.
Centinaia di persone nel corteo. I funerali, officiati da padre Raimondo Giammusso, si sono svolti a conclusione di una lunghissima settimana, iniziata con l’omicidio del tassista, finito a pochi passi dalla chiesa Madre.
Don Raimondo si è commosso quando ha ricordato il suo amico d’infanzia, che conosceva bene. “In questa città si è perso il senso di Dio. Gli uomini hanno perso il senso di Dio. Ricordo perfettamente ogni momento vissuto con Mimmo”. A dargli l’ultimo saluto, c’erano tutti i familiari e centinaia di amici e conoscenti. La chiesa di San Francesco, con difficoltà, è riuscita a contenerli tutti. Intanto, proseguono le indagini avviate dai carabinieri del reparto territoriale e dai magistrati della procura. Non si esclude nessuna pista davanti a quella che, oramai, viene ritenuta una vera e propria esecuzione, ben organizzata da chi ha scelto di colpire davanti a decine di persone.
Vogliamo giustizia. I familiari di Domenico Sequino hanno chiesto giustizia. “Abbiamo fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura. Vogliamo giustizia – ha detto uno dei nipoti – sia quella divina che terrena. Quei maledetti vigliacchi assassini devono essere assicurati alla giustizia, per il bene della città. Mio zio Mimmo non era un mafioso. Era un padre di famiglia voluto bene da tutti”.