Gela. Il muro contro muro tra l’amministrazione comunale debitrice di circa dieci milioni di euro e i manager di Tekra, che invece attendono di incassare quanto dovutogli, si fa sentire anche sugli equilibri del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. Da giorni, ormai, è aumentata drasticamente la presenza di rifiuti per strada, che ovviamente sfuggono alle fasce predeterminate di raccolta differenziata. Così, cumuli si formano un po’ ovunque, lungo il perimetro urbano, e il deposito incontrollato deturpa invece le aree rurali e le frazioni balneari. Senza risposte sul maxi credito vantato, la proprietà di Tekra, che gestisce in proroga l’appalto, ha deciso di tagliare. Sono saltati diversi servizi, compreso quello di riassetto quotidiano dei rifiuti da abbandono. I vertici dell’azienda campana, nel tentativo di recuperare i soldi, hanno già provveduto a presentare i relativi decreti ingiuntivi.
I servizi tagliati. In aula, venerdì, l’amministrazione comunale ha incassato invece l’ennesimo flop sul piano economico finanziario e sulle tariffe Tari. Pochissimi i consiglieri presenti alla seduta, convocata d’urgenza. Nel disastro rifiuti, si innesta pure la vertenza degli operai Tekra, che vantano stipendi arretrati, anche se l’azienda ha fatto un passo indietro sui licenziamenti (almeno venti), prevedendo però il trasferimento di diversi operatori nel cantiere di Piazza Armerina. In città, l’organico si riduce ma i rifiuti per strada aumentano.
