Guil apprezza l’arte di Cappello, l’artista che esplora l’archeologia industriale

 
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Gela. Lazaro Guil Mariangeles, la scultrice spagnola autrice delle sculture del nuovo Palazzo di giustizia, acquista un quadro del gelese Giovanni Cappello.

Venuta a contatto con l’artista che esplora l’archeologia industriale, il siciliano Giovanni Cappello, il quale  espone le sue opere all’Hunter di Piazza Sant’Agostino, Guil è stata rapita da El Dorado, smaltina su cartoncino, “per una questione di parallelismo con la “corsa all’oro” e perché –sostiene Guil- nel suo effetto colorista, l’immondizia consumista viene presentata come qualcosa di bello e ciò lo ottiene con tutta l’esperienza che gli deriva dalla sua convivenza con la raffineria di Gela.

Il pittore gelese Giovanni Cappello si ispira ai pericoli che nascono da un’incontrollata attività industriale, dall’inquinamento e dal problema dei cambiamenti climatici. Trasmettendo i suoi timori in immagini. Ciò che mi affascina di questo artista di Gela non è tanto il suo messaggio cosmico o la sua mitologia della rivoluzione industriale, che è sempre presente negli scheletri di ferro di edifici abbandonati o nelle città senza abitanti, ma il suo stile pittorico che centra il bersaglio e la sua integrità intellettuale nell’uso dei simboli urbani” 

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