Gela. I giudici del tribunale amministrativo di Palermo hanno annullato tutti gli atti che avevano permesso la costituzione, in municipio, di un’associazione temporanea di scopo, composta da tre avvocati che avrebbero dovuto sostenere, per intero, il peso del contenzioso giudiziario dell’ente.
L’opposizione degli avvocati del foro locale. Ad opporsi alla scelta dell’amministrazione comunale sono stati i rappresentanti del locale ordine degli avvocati. L’obiettivo della giunta, come più volte ribadito dal sindaco Domenico Messinese e dall’assessore Fabrizio Morello, è soprattutto ridurre gli enormi costi annuali destinati a coprire le spese per gli incarichi legali esterni. I magistrati del Tar, però, hanno individuato diversi profili di illegittimità. Anzitutto, la giunta sarebbe andata oltre le proprie competenze, definendo quasi per intero le caratteristiche degli incarichi da assegnare ai tre professionisti, scelti proprio dalla giunta al termine di una fase di selezione, scavalcando di fatto l’attività dei dirigenti. Non sarebbero stati rispettati neanche i minimi tariffari previsti dalla normativa che regola l’attività forense. “Invero – scrivono i giudici – pur essendo sicuramente encomiabile l’intento dell’amministrazione di ridurre le spese legali, la previsione di un compenso omnicomprensivo di 20 mila euro per ciascun avvocato, oltre all’80 % delle spese di soccombenza e al 5 % sulla differenza tra la somma richiesta e quella liquidata nelle mediazioni, è molto al di sotto dei minimi tariffari e, conseguentemente, lede il decoro e il prestigio della professione”. Nell’avviso, inoltre, la giunta ha mirato ad escludere dalla partecipazione alla selezione tutti quei legali che avevano già ricoperto incarichi elettivi o in partiti politici. Criterio bollato come discriminatorio dai giudici palermitani. Nella sentenza, però, gli stessi giudici non hanno accolto le contestazioni, mosse dai rappresentanti dell’ordine forense locale, incentrate sulle modalità di svolgimento dell’attività per conto dell’ente. “L’amministrazione comunale – scrivono – nell’esercizio della propria discrezionalità, si è, infatti, riservata la possibilità di modificare la durata dell’incarico (riducendola o ampliandola) e di affidare incarichi legali non ordinari a professionisti non facenti parte dell’associazione. Trattasi di clausole del rapporto che i partecipanti hanno liberamente accettato e che non incidono sulla loro autonomia, non potendosi immaginare un rapporto esclusivo o non modificabile da parte dell’amministrazione”. Davanti alla decisione, saranno i funzionari di Palazzo di Città a valutare l’eventuale impugnazione. Intanto, proprio la giunta del sindaco Domenico Messinese mira a portare in aula un nuovo regolamento che consenta di definire parametri certi nell’assegnazione degli incarichi legali esterni, perseguendo sempre il criterio principale del risparmio per le casse del municipio.