Niscemi. Mentre continua in tutte le strade, gli svincoli autostradali ed i porti dell’isola la rivoluzione culturale e di protesta popolare che il “Movimento dei forconi, Forza d’urto e gli autotrasportatori dell’Aias”
hanno promosso contro il “Sistema dei privilegi della politica, dell’aumento delle sacche di povertà, del Governo dei finanzieri e delle banche, delle accise sul caro carburanti e le speculazioni selvagge di mercato sulla compravendita dei prodotti ortofrutticoli ed agroalimentari”, è da domenica sera a mezzanotte che 5 mila agricoltori ed autotrasportatori di Niscemi, insieme a mogli e figli continuano a presidiare ad oltranza con trattori, camion e tir in sosta, la rotatoria del bivio di Ponte Olivo che è sito nello scorrimento veloce Gela – Catania ed a 11 chilometri dalla città.
Una grande apporto da parte degli agricoltori ed autotrasportatori di Niscemi e delle loro famiglie ad un’azione di lotta che con la forza di una valanga che sale dilaga sempre più in Sicilia ed anche in città.
Cresce infatti la partecipazione popolare al blocco dei trasporti che reclama fortemente il diritto al lavoro e l’attuazione di politiche di rilancio occupazionali.
Ad esprimere solidarietà e sostegno al presidio diurno e notturno del Bivio di Ponte Olivo da parte degli agricoltori e degli autotrasportatori della città, sono anche i negozianti ed i venditori ambulanti della città, i quali ieri pomeriggio, hanno reso noto di chiudere oggi i negozi e di non allestire le bancarelle al mercato settimanale del giovedì.
Oggi quindi, in via Marconi, non ci sarà il mercato settimanale del giovedì.
Vasta la partecipazione della popolazione niscemese al blocco dei trasporti perché fortemente a vocazione agricola ed artigianale.
Tantissimi pensionati, operai ed impiegati vanno a trovare spontaneamente tutte le sere al bivio di Ponte olivo gli agricoltori e gli autotrasportatori portando loro in segno di solidarietà dolci e bevande calde.
I niscemesi aderenti al blocco dei trasporti in tutta l’isola trascorrono la notte nel luogo attorno a dei fuochi accesi con la legna per riscaldarsi e sui quali pongono ad arrostire i carciofi.
“Non ci muoveremo da qui e continueremo la protesta fino a quando non avremmo garanzie certe da parte del Governo regionale e nazionale di interventi a favore dell’agricoltura siciliana, di contenimento dei prezzi del carburante e dell’attuazione di politiche di sviluppo occupazionali”, ha detto a riguardo Gian Luca Benenati, rappresentante locale del Movimento dei forconi.
“Siamo riusciti ad inculcare nella gente la cultura del non silenzio e del riscatto della dignità; nessuno merita di essere ridotto in povertà dal Governo delle banche e dell’alta finanza.
La nostra lotta è a difesa del popolo e contro il sistema dei privilegi economici della politica, l’indebitamento e le ipoteche che stanno portando sul lastrico tante famiglie e fino alla mancanza del cibo.
Questo la gente lo ha capito”.
“Non è possibile”, aggiunge Franco Buccheri del Movimento dei forconi di Niscemi,”che tante famiglie di agricoltori sia siano indebitate perché sfruttate dalle speculazioni di mercato e vivono perseguitati dalla Serit e con ipoteche nelle case, nei terreni e nei mezzi agricoli.
Siamo arrivati al punto di non potere più mettere la pentola sul fuoco per cucinare il cibo è questo non è più possibile tollerarlo”.
Intanto il sindaco Giovanni Di Martino ha chiesto insieme ai sindaci di Gela, Butera, Mazzarino e Riesi un tavolo tecnico in Prefettura che si è svolto ieri ed in cui sono stati messi in attenzione i problemi degli agricoltori e dei produttori della provincia di Caltanissetta. Ho partecipato alla manifestazione di protesta e continueremo come amministrazione a sostenere la battaglia per i diritti”.