Gela. Il taglio dei 33 milioni di euro del Patto per il Sud non è stato digerito in municipio. L’amministrazione comunale sta tentando di metterci una pezza, magari facendo fare un passo indietro al governo Musumeci, ma la strada è decisamente in salita. A Palermo tagliano, mentre la giunta, nelle scorse ore, ha approvato uno dei progetti “definanziati”, almeno in base al provvedimento firmato dall’assessore regionale Mimmo Turano. Il sindaco Lucio Greco e i suoi assessori hanno dato il via libera all’asilo nido di via Albinoni. Rientra nella tabella dei lavori da finanziare con i soldi del Patto per il Sud (850 mila euro), ma secondo i tecnici regionali sarebbero stati sforati i tempi. Greco e i suoi, invece, forse confidando nella tesi dell’altro assessore regionale, il forzista Marco Falcone, e sembrano intenzionati a provarci. Le verifiche, anche politiche, sono in corso a Palazzo di Città. Domani, la commissione sviluppo economico, presieduta da Rosario Faraci, dovrebbe avere un primo confronto con i tecnici del settore lavori pubblici. Il focus rimane il Patto per il Sud. “Vogliamo valutare diversi aspetti – dice Faraci – attraverso una ricognizione completa di tutti i progetti. Probabilmente, andremo anche a Palermo per monitorare quelli che fanno capo alla Regione. Mi riferisco, solo per citarne due, ai progetti del porto e del museo. Vogliamo esercitare la nostra funzione di controllo, ma anche di proposta. Avere finanziamenti a disposizione, senza la capacità pratica di concretizzarli, serve a poco”.
La conferma dell’avvio del monitoraggio arriva anche dal vicepresidente della commissione Luigi Di Dio. “Saremo al settore lavori pubblici – spiega – per fare il punto della situazione”. Una volontà sostenuta dagli altri componenti, Virginia Farruggia, Emanuele Alabiso e Pierpaolo Grisanti. Ad oggi, solo un cantiere finanziato con i soldi del Patto per il Sud è realmente partito. I lavori, da alcuni mesi, sono in atto nell’area del Convento dei cappuccini, in base ad un progetto allora definito dall’ex giunta Fasulo, quando l’assessorato ai lavori pubblici era retto da Carmelo Casano.