Gela. Lunedì, la giunta del sindaco Di Stefano tornerà al completo, con l’insediamento ufficiale di Romina Morselli, che rientra a Palazzo di Città in quota M5s, sulla base di un accordo elettorale che ha portato il suo gruppo politico a sostenere la lista pentastellata. Sarà l’apporto atteso per sostituire l’avvocato Viviana Altamore, che ha lasciato il municipio, sempre sulla scorta di “equilibri politici” che il sindaco sta cercando di garantire. Non dovrebbero esserci altre modifiche sostanziali, almeno per ora. I contatti tra il primo cittadino e l’ex candidato a sindaco Salvatore Scerra, come abbiamo riferito, ci sono, proseguiti anche oggi. E’ possibile che continuino. Per il sindaco, allo stato, si tratta di “chiacchierate” sulla situazione generale della città. Difficile, in questa fase, che possa esserci una svolta proprio sul versante Scerra. L’ex consigliere comunale ha appoggiato il primo cittadino nella fase del ballottaggio. Il patto non l’hanno nascosto ma è chiaro che la coalizione di governo della città ha un passo preciso. Dem, pentastellati e civici, sono l’ossatura in consiglio comunale. Ci sono poi altri colori che definiscono il perimetro del “modello Gela”, da “Sud chiama nord” e fino all’Mpa e ad Azione. Scerra e i suoi, probabilmente, dovranno attendere altri sviluppi. Dopo il giuramento di Morselli, il focus tornerà su priorità impellenti, con in testa il bilancio stabilmente riequilibrato. Gli assetti politici sono mantenuti dai due assessori dem, da altrettanti M5s e ancora dalla presenza in giunta di autonomisti, deluchiani e calendiani. Probabilmente, Di Stefano assicurerà un’ulteriore presenza del Pd, con un terzo assessore, da individuare in una fase successiva. I pentastellati, all’inizio della consiliatura, hanno ottenuto la presidenza del consiglio comunale, con l’avvocato Paola Giudice.
La vicesindacatura dovrebbe andare a Giuseppe Fava, sempre in quota dem. Ghelas è un altro target amministrativo e non solo. L’amministratore Siragusa, nominato dall’ex sindaco Greco sul finire del suo mandato, è un tesserato del Pd e del partito è stato consigliere comunale e segretario. Sta lavorando sul nuovo contratto dell’azienda insieme al sindaco. Gli incastri sono complessi da gestire e le intenzioni di Di Stefano sembrano proiettate sull’impedire eventuali frizioni o fughe in avanti. I patti elettorali saranno rispettati, così ha detto più volte il sindaco, ma ogni fase avrà propri connotati.