PALERMO (ITALPRESS) – “A casa ho una stanza che chiamo della sofferenza, dopo uno spettacolo a teatro mi ci rinchiudo dentro e piango. E poi esco per ritornare in teatro”. Nino Frassica usa la sua principale arma, l’ironia, per smentire il più noto tra i luoghi comuni: che i comici nel privato sono tristi. In un’intervista all’Italpress, per i suoi 70 anni, aggiunge: “E’ una diceria, quando sei in scena ricopri un ruolo, nel privato ci sono momenti in cui devi essere serio, questo è normale, se fai la persona divertente sempre poi c’è il dubbio che sei un pò scemo. Quelli che vogliono fare gli spassosi 24 ore su 24 hanno qualcosa che non va”. Sull’ultimo ruolo in Tv, il giudice Alfonso Giordano nella docufiction trasmessa di Rai1 “Io, un giudice popolare al maxiprocesso”, dice: “E’ stato un ruolo drammatico, ma essendo Giordano una persona simpatica e alla mano mi è stato facile interpretarlo. Da comico mi è venuto facile rappresentare un personaggio dalla grande umanità. D’altronde raramente faccio ruoli drammatici”. Quanto alla sua comicità, osserva: “La mia è una comicità surreale, che è anche abbastanza difficile da fare, ma credo che al pubblico piaccia. Io ho fatto il mio modesto mestiere, ho sempre pensato che fare del qualunquismo non mi andava e ho preferito il surrealismo, il nonsense. E’ stata forse una scelta di comodità. E poi se devi fare satira devi essere sempre informato, aggiornato, devi studiare. Credo che il surrealismo sia più vicino alla poesia che alla satira”.Infine, quanto ai programmi futuri, chiosa: “L’anno nuovo apre bene, ho pronto un libro, che si chiamerà Vipp, con 2 p. E’ un libro che ho scritto molto comodamente, non è un instant book e racconta festa e festini ma alla mia maniera”. (ITALPRESS)