Gela. I fondi che Eni ha destinato ad Asp sono stati usati per finanziare non solo la progettazione e la realizzazione della nuovo terapia intensiva al “Vittorio Emanuele” (per un totale di dieci posti), ma anche per la progettazione di venti posti al “Sant’Elia” di Caltanissetta. Una ripartizione confermata dal direttore generale Alessandro Caltagirone. Interpellato da questa testata, ha scritto che “il finanziamento di Eni copre progettazione e realizzazione su Gela e solo progettazione su Caltanissetta”. I fondi della multinazionale non sono stati destinati solo al nosocomio di Caposoprano, come era stato inizialmente spiegato. Scelte che non convincono, soprattutto davanti a servizi sanitari che in città da tempo vanno incontro a tagli. Il Pd ha scelto di presentare un’interrogazione all’Ars (primo firmatario il deputato dem Giuseppe Arancio) e chiede che sia l’assessore Ruggiero Razza a spiegare l’intera vicenda. Secondo quanto annunciato al momento dell’ufficializzazione del finanziamento Eni, le somme sarebbero dovute servire solo al “Vittorio Emanuele”.
La politica vicina al management Asp, pare che nelle ultime ore abbia tentato di ridimensionare la destinazione di fondi, confermata però dai progetti già negli uffici tecnici di Asp. I dem e il presidente della commissione consiliare sanità Rosario Trainito sono stati tra i primi a chiedere spiegazioni ufficiali sulla vicenda, anche al sindaco Lucio Greco.
Siamo alle solite caltanissetta che scaccia la testa a GELA non si può continuare cosi’ , e ora che qualcuno dica basta, questi sorprusi devono finire , questa politica dell’ Asp di Cl che tende a svilire e depotenziare GELA e suoi cittadini ,deve cessare
BASTA!!!