Gela. L’esito dell’assemblea dei soci di martedì, con un nulla di fatto sul bilancio 2018, ha decretato la rottura definitiva tra il sindaco Lucio Greco e l’amministratore della Ghelas Gianfranco Fidone. C’è troppa distanza tra i numeri presentati dal manager della municipalizzata (compresi i tre milioni di euro che l’azienda dovrebbe incassare dal Comune) e le variazioni proposte dal dirigente Alberto Depetro e portate sul tavolo dal primo cittadino. Così, come era prevedibile, l’avvocato Fidone la prossima settimana formalizzerà le dimissioni. Lascerà la guida della Ghelas, dopo averne assunto la gestione lo scorso anno, su nomina del commissario straordinario Rosario Arena. Il manager vittoriese ha avviato un’attività di ricognizione di numeri e bilanci, anche delle precedenti gestioni. E’ emerso un buco finanziario consistente, che rischia di mettere ancor più in ginocchio l’azienda. Il futuro non è così chiaro, dato che lo stesso Fidone non aveva escluso la liquidazione. La ristrutturazione del debito è considerata una priorità, almeno dal professionista. “La prossima settimana formalizzerò le mie dimissioni – dice – in primo luogo, convocherò i sindacati. Dopo, avrò modo di esporre le ragioni della mia scelta alla stampa”. Non aggiunge molto altro, ma è consapevole che la sua azione sui conti della multiservizi ha aperto un fronte politico. Tra gli altri provvedimenti assunti nel periodo della sua gestione, ha fatto rumore l’azione di responsabilità civile, autorizzata nei confronti degli ex manager dell’azienda, da sempre un cavallo di battaglia del sottogoverno politico. Tra gli ex amministratori, c’è anche l’imprenditore Giuseppe Robilatte, fratello dell’attuale assessore Grazia Robilatte. Dovrebbe essere il sindaco Greco a pronunciare l’ultima parola sull’azione giudiziaria, che come tutti gli altri punti dell’assemblea dei soci è però rimasto “congelato”, a questo punto in attesa di un nuovo manager, che dovrebbe prendere il posto di Fidone.
L’avvocato vittoriese, che a breve si congederà, non ha gradito le parole del consigliere comunale Rosario Trainito, che come aveva già fatto il sindaco, ha parlato di un amministratore “più impegnato a fare l’avvocato dell’azienda”. “Ripete a memoria la solita tiritera sentita dalla bocca del sindaco – conclude Fidone – vista la perentorietà della sua considerazione secondo la quale avrei fatto l’avvocato e non l’amministratore. Lo invito ad un pubblico confronto televisivo. Sono certo che in quella sede saprà spiegarmi le ragioni della sua posizione e sarà in grado di confrontarsi sul tema Ghelas, smentendo l’efficacia della mia azione. Ma accetti il confronto pubblico o diversamente taccia, perché non sa nemmeno di cosa parla”. La separazione tra l’amministratore e la maggioranza del sindaco è sancita e si apre la corsa alla poltrona, probabilmente destinata ad una guida “amica” della giunta “civica” di Greco.
“Mi dispiace aver toccato un nervo scoperto dell’amministratore Fidone – replica il consigliere comunale Rosario Trainito – non credo che debba confrontarsi con me visto che già non è riuscito a farlo né con l’amministrazione nè con il sindaco. Se cerca visibilità da me, non l’avrà. Ha fatto bene a dimettersi, ha fatto una cosa sensata”.