Gela. Nel centrodestra locale i partiti sono alla ricerca di una chiave comune per costruire l’alternativa all’amministrazione Di Stefano. Spesso si lanciano dubbi sul ruolo dell’opposizione tra i banchi del civico consesso, per alcuni fin troppo morbida anche se i consiglieri d’area respingono nettamente questa ricostruzione. È soprattutto Forza Italia che dimostra di avere più anime, con una linea rigida fuori dal municipio mentre l’approccio è “costruttivo” in aula, come spesso indica il consigliere azzurro Antonino Biundo. “Forza Italia? È da sempre il mio partito – sottolinea l’ex presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito – si tratta di coerenza. Scelsi Forza Italia e non ho mai rinunciato. Sono un tesserato. È vero, in città ci sono due diverse correnti. Poi, c’è anche chi non ne segue nessuna ma si mette solo al servizio del trionfatore di turno, del parlamentare del territorio. Diventano accondiscendenti e se il parlamentare decidesse di cambiare partito loro non ci penserebbero due volte a lasciare Forza Italia”. Da mesi, i dirigenti Gnoffo e Cirignotta sono alla testa di un’opposizione intransigente, fuori dal consiglio. Modalità non condivise, quanto alla prassi consiliare, dal vicepresidente dell’assemblea cittadina, Antonino Biundo. Sammito fa una riflessione più ampia proprio sulla connotazione dell’opposizione consiliare. “Non vedo né una funzione di controllo né un’azione di indirizzo – dice rispetto alla minoranza – addirittura, ci sono dirigenti non eletti che sconfessano le posizioni del loro stesso consigliere. Che ruolo ha in questa fase l’opposizione? Non si capisce. Devo pensare che non abbia argomenti oppure che ritenga proficua l’azione dell’amministrazione comunale?”. Questo è un capitolo che Sammito non sottovaluta e anzi risalta. “Personalmente, sono convinto che l’amministrazione stia facendo bene, in condizioni non certo ideali – aggiunge – l’amministrazione della quale ho fatto parte, mi ci metto pure io, non è riuscita a dare momenti di festa e spensieratezza alla città. Questa, invece, in attesa del bilancio, lo ha fatto, anche con spettacoli e fornendo servizi”.
L’ex presidente del consiglio, alle amministrative, è stato tra i fautori di “Alleanza per Gela”, fuori dal centrodestra dei partiti. Ha sostenuto la candidatura a sindaco dell’ex meloniano Salvatore Scerra. Al ballottaggio, andando quasi controcorrente rispetto al resto degli alleati della prima ora, si è schierato invece con Di Stefano, mancando la riconferma in consiglio per un pugno di voti. Nel dopo voto, ha anche espresso un certo consenso rispetto all’azione di “Una Buona Idea”, il gruppo civico del primo cittadino. La scorsa settimana ha partecipato alla visita istituzionale del presidente dell’antimafia regionale Cracolici, organizzata dai dem. Quello di Sammito è uno dei nomi che spesso si fa per un potenziale ingresso in giunta. “Mi interessava conoscere le proposte di un’istituzione come il presidente dell’antimafia – conclude – sono andato da cittadino che ha una lunga esperienza istituzionale. Il sindaco? Ho deciso di appoggiarlo al ballottaggio e lo rifarei. Il suo mi è sembrato il programma più convincente. Di Stefano non ha nessun impegno elettorale nei miei confronti. Non ho fatto quella scelta in cambio di qualcosa. Sarà lui a decidere chi avere al proprio fianco. Se dovesse chiamarmi, risponderei sicuramente con favore. Se non lo dovesse fare, per qualsiasi ragione, non cambierebbe nulla. Non ci siamo sentiti per parlare di accordi o di assessorati”.