Gela. L’appalto è stato assegnato praticamente alla fine dello scorso anno: a cinque mesi di distanza, però, i cantieri non sono ancora partiti.
Gli interventi per la messa in sicurezza del costone che si apre davanti al porto rifugio stentano a decollare. In ballo, c’è circa un milione di euro.
Somme stanziate dalle casse della regione e gestite dai funzionari del Genio civile di Caltanissetta.
I progetti dell’amministrazione comunale era ben diversi: gli interventi lungo il costone sarebbero dovuti iniziare prima dell’avvento della stagione estiva. Già lo scorso anno, l’emergenza incendi mise in pericolo centinaia di residenti della zona.
Per questa ragione, oltre al rischio idrogeologico, l’amministrazione comunale ha cercato di ridurre i tempi d’intervento.
L’iter, però, sembra essersi bloccato. I responsabili del Genio civile, nonostante l’appalto sia stato assegnato ai titolari della Bcs costruzioni srl di Mistretta: hanno avviato una serie di controlli sulla documentazione di gara e, soprattutto, sui dati presentati dalle società che hanno preso parte alla gara d’appalto.
“Onestamente – spiega il presidente del consiglio comunale Giuseppe Fava – non so dare una spiegazione plausibile. Mi hanno comunicato che i funzionari del Genio civile, responsabili dell’intero procedimento, stanno effettuando i controlli sulla documentazione presentata dalle aziende partecipanti alla gara d’appalto. L’attenzione si è concentrata soprattutto sulla regolarità dei documenti contributivi. In questi casi, credo, anche per ridurre i tempi, si sarebbero dovuti effettuare solo dei controlli a campione”.
Per questa ragione, lo stesso Fava ha contattato il responsabile della procedura che dovrebbe concludersi con l’apertura del cantiere lungo il costone che sovrasta il porto rifugio.
“Mi ha assicurato – continua Fava – che, al massimo entro la prossima settimana, dovrebbero concludersi i controlli avviati. Noi abbiamo bisogno di effettuare questi lavori. Si deve fare in fretta”.
L’azienda messinese, risultata vincitrice della gara d’appalto, si è assicurata i lavori per un importo, complessivo, superiore ai cinquecentomila euro. “Dopo quello che è successo la scorsa estate – conclude il presidente del consiglio – non possiamo più permetterci di tergiversare. Questo devono capirlo, per primi, i funzionari che si stanno occupando dell’appalto”.