Faraci, “non sono in cerca di maggioranze alternative e basta sciacalli”: D’Aleo e Vicari, “grave stasi”

 
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Mazzarino. Il sindaco Domenico Faraci si trova davanti a una crisi politica ormai conclamata. La sua maggioranza risente degli scossoni interni e il primo cittadino ha deciso di intervenire pubblicamente, attraverso un video postato sulle pagine facebook. “I cittadini mi hanno dato un mandato e lo voglio rispettare – ha detto – non sono in cerca di nessuna maggioranza alternativa, soprattutto se dovesse ricomprendere esponenti di opposizione, che invece dovranno rimanere nella collocazione che i cittadini hanno deciso”. Ha parlato di tutti gli impegni amministrativi da rispettare, per dare una viabilità nuova, per la questione del Castello e ancora per l’acquisizione di importanti finanziamenti. Ha criticato l’approccio “degli sciacalli di Lab”. “Sono pronto a denunciare ancora una volta – ha proseguito – sento interventi nei quali si spiega che io percepisco indennità mensili di quattromila euro. E’ tutto falso. Invece, il consigliere Arena è tra i più costosi. Farebbe bene lui a dimettersi”. Ha aperto la crisi politica e un monito lo ha lanciato anche ai suoi. “Chi vuole intraprendere strade diverse è libero di farlo – ha continuato – ne prenderemo atto. Io, però, sia chiaro a tutti, non cerco nessuno”.

Per gli ex consiglieri comunali D’Aleo e Vicari le incomprensioni interne alla maggioranza hanno creato divisioni insanabili. “Negli ultimi giorni, attraverso i social e comunicati ufficiali, assistiamo a un conflitto interno sempre più evidente tra tutti gli attori che compongono la maggioranza dell’amministrazione Faraci. Accuse di immobilismo, inerzia, scelte amministrative discutibili e chi più ne ha più ne metta, vengono lanciate da una parte all’altra, in un continuo scambio di responsabilità che conferma, purtroppo, ciò che avevamo già denunciato in campagna elettorale. Questa amministrazione non ha mai avuto, e non crediamo che avrà, una visione comune per il governo della città. E’ nata esclusivamente da un’alleanza numerica, priva di un vero progetto politico condiviso. Fin dall’inizio del mandato, le tensioni tra coloro che hanno generato questa maggioranza politica – dicono – sono state evidenti e si sono manifestate nella difficoltà di individuare e concordare le priorità amministrative. Oggi, le divisioni interne non solo si sono acuite ma continuano a paralizzate l’azione di governo, lasciando Mazzarino senza una guida stabile e senza risposte concrete ai tanti problemi della comunità. Il malcontento di oggi che viene esternato da parte della maggioranza è frutto delle scelte di ieri, fatte per vincere e non per amministrare. I cittadini, giustamente, non sono interessati alle lotte di potere o alle diatribe sulla distribuzione delle cariche assessoriali. Ciò che conta per la nostra comunità è avere un’amministrazione efficiente, capace di affrontare le sfide e di lavorare con serietà e dedizione nell’esclusivo interesse del territorio. Eppure, i segnali di instabilità, purtroppo, erano stati chiari sin dall’inizio. Basti pensare che per la nomina del vicesindaco sono stati necessari oltre quattro mesi, dimostrando la mancanza di coesione e di collaborazione all’interno della maggioranza. A questo episodio si aggiunge un altro dato significativo: le dimissioni dell’assessore donna, avvenute poche settimane dopo l’insediamento del sindaco. Dimissioni che, anziché essere gestite con tempestività, sono rimaste senza soluzione per mesi, lasciando l’amministrazione priva di una figura femminile in giunta, un altro segnale negativo importante. La scelta di un assessore non residente a Mazzarino ha sollevato critiche anche di un gruppo consistente della stessa maggioranza. Eppure, noi avevamo già evidenziato anche questa problematica nei nostri comunicati stampa di ottobre, denunciando una scelta che appariva in contrasto con le esigenze della città e che offendeva tante professioniste che fanno parte a nostro modo di vedere del patrimonio culturale della nostra comunità. Se oggi all’interno della stessa coalizione di governo si sollevano contestazioni su decisioni che noi avevamo già previsto e denunciato mesi fa, è evidente che questa amministrazione non solo è divisa internamente ma è anche incapace di programmare e governare”. Secondo i due ex consiglieri, il sindaco dovrebbe vagliare soluzioni anche drastiche. “Le proteste che oggi si manifestano all’interno della maggioranza sono scelte fatte per comandare e sicuramente non per amministrare. Oggi, purtroppo per la città, il malcontento interno alla giunta non è più un sospetto ma una realtà sotto gli occhi di tutti. L’assenza di una linea politica chiara, i continui contrasti tra i gruppi consiliari, che secondo noi continueranno, e la mancanza di una gestione amministrativa efficace stanno arrecando un notevole danno alla città. Mazzarino, come abbiamo più volte sostenuto, necessita di un governo stabile, forte e determinato, in grado di affrontare le sfide con serietà e competenza. Di fronte a questo scenario di confusione e paralisi amministrativa, riteniamo che la soluzione più giusta e trasparente sia una sola, ai posteri l’ardua sentenza. I cittadini sono i veri protagonisti e garanti della vita democratica della città. A loro spetta il compito di scegliere un’amministrazione che possa finalmente governare con unità, responsabilità e capacità di azione. Un auspicio che ci auguriamo, per la città”, concludono.

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