Gela. Sulla fine della Smim, azienda metalmeccanica per decenni attiva anche nell’indotto di raffineria Eni, l’ultima parola l’hanno da poco messa i giudici civili del tribunale di Milano, decretandone il fallimento. Per i pochi lavoratori rimasti alle dipendenze dell’azienda, in mano ad un gruppo imprenditoriale ligure, arriva la cassa integrazione straordinaria, attivata proprio a seguito del fallimento. L’intesa è stata raggiunta in sede ministeriale. Diciotto lavoratori gelesi e quattro del cantiere di Genova avranno una copertura di un anno. La firma l’ha messa la Fiom-Cgil. “Abbiamo trovato una soluzione che consentirà a questi lavoratori di non trovarsi, dall’oggi al domani, senza garanzie- dice il segretario provinciale della Fiom Orazio Gauci – la legge permette l’attivazione di strumenti di questo tipo e abbiamo ritenuto importante firmare l’accordo al ministero”.
Sono gli ultimi operai ancora in forza ad una società che negli anni ha praticamente azzerato tutto, dopo essere stata travolta dalla crisi e con i conti che non hanno più permesso di onorare gli impegni assunti.