Gela. Non si sblocca la vertenza degli ex lavoratori della Trainito Costruzioni, azienda edile che per anni ha lavorato negli appalti di Enimed. Dallo scorso maggio, tredici operai non riescono più a trovare collocazione. Fino ad oggi, non sono serviti a nulla i tavoli ufficiali, ai quali hanno preso parte anche i manager del gruppo Eni. Da ieri, i lavoratori presidiano l’ingresso del centro olio di contrada Brucazzi, dopo i precedenti sit-in davanti ai tornelli del centro direzionale Enimed, lungo la Gela-Catania. Insieme a loro, ci sono i segretari provinciali di Filctem e Filca, Francesco Cosca e Nunzio Gerbino. Niente da fare neanche dopo l’ultima riunione tenutasi all’ufficio provinciale del lavoro di Caltanissetta. “La Sdl e la Di Cataldo, aziende che stanno operando in Ati negli appalti Enimed – dicono i due sindacalisti – hanno dato disponibilità ad assumere solo uno o due lavoratori, ma ad oggi non c’è stata nessuna risposta, nonostante queste aziende continuino ad operare, anche con personale non edile”. Le segreterie provinciali hanno deciso di scrivere nuovamente alla prefettura di Caltanissetta. “A questo punto, non ci rimane che rivolgerci ancora alla prefettura – continuano i sindacalisti – noi attendiamo che anche Enimed si rifaccia al suo ruolo sociale sul territorio”.
Tra gli operai rimasti senza lavoro, che ancora attendono retribuzioni arretrate e cassa edile dai vertici della Trainito Costruzioni, c’è anche chi ha lavorato negli appalti della multinazionale per oltre trenta anni. “Per arrivare a quota cento – dice uno degli operai in sit-in – mi mancherebbe un anno di lavoro, ma nessuno vuole darci una possibilità. E’ assurdo, mi ritengono troppo giovane per andare in pensione e troppo vecchio per lavorare, nonostante la mia professionalità”. I lavoratori e i sindacati intendono proseguire la protesta, fino a quando non ci sarà una risposta chiara dalle aziende e da Enimed.