Gela. In base all’accusa, avrebbe sottoposto ad estorsione il titolare della panineria Grill House di via Venezia. Il difensore del trentenne Vittorio Cilia, l’avvocato Maurizio Scicolone, però, è riuscito ad ottenere l’opzione del rito abbreviato. A concederlo, è stato il giudice dell’udienza preliminare David Salvucci.
Stando alla difesa, i soldi ricevuti da Cilia non sarebbero stati frutto della messa a posto dell’esercente Nunzio Murana, titolare della rivendita, ma soltanto un prestito.
Denaro, peraltro, che il commerciante avrebbe versato ad un conoscente dell’imputato, risultato essere vicino al clan Emmanuello.
In sostanza, in base alle indicazioni fornite dalla difesa, sarebbe stato il conoscente di Cilia ad imporre la messa a posto trasformata, successivamente, in prestito. La difesa ha cercato di fare leva sulle immagini registrate dalle videocamere di sorveglianza che non avrebbero mai confermato la presenza dell’imputato all’interno del locale.
Adesso, il trentenne Vittorio Cilia verrà giudicato direttamente con il rito abbreviato, condizionato dall’esame di alcuni testimoni che verranno indicati dalla difesa.