Gela. Espropri “allegri”, che ad anni di distanza costeranno ben oltre tre milioni di euro al Comune. Dopo una serie di decisioni giudiziarie, tutte a favore dell’ex proprietario delle aree, il municipio doveva trovare i soldi per coprire i costi dell’acquisizione coattiva sanante delle aree che vennero occupate per i lavori di ampliamento del cimitero Farello. Il calcolo esatto si ferma a 3.760.823,11 euro. E’ la somma che Palazzo di Città chiederà a Cassa Depositi e Prestiti. Soldi che altrimenti non avrebbero visto la luce, ma che vanno pagati anche per dare seguito alle decisioni rilasciate dai magistrati. La durata del prestito è ventennale, così è riportato nel provvedimento che ne autorizza la richiesta, vidimato anche dai funzionari del settore bilancio ed emesso da quelli del patrimonio. Diversi lotti di quelle aree vennero espropriati per consentire l’avvio dei lavori, così da dare una prima risposta alla carenza di spazi nel cimitero Farello. Il proprietario espropriato, in più occasioni, si è rivolto ai giudici del Tar, non solo per vedersi riconoscere il diritto alle indennità ma anche quello a ricevere le somme previste.
L’iter partì già nell’ultima fase della gestione amministrativa dell’ex sindaco Domenico Messinese e arriva a conclusione con quella dell’avvocato Lucio Greco. Si passerà da Cassa Depositi e Prestiti per avere la dotazione finanziaria, che verrà “ammortata” in quaranta rate semestrali. Il pozzo senza fondo degli espropri del passato, ancora oggi si traduce nell’ennesimo sforzo finanziario da caricare sulle casse del municipio.