Gela. Tutti rinviati a giudizio per l’esplosione ad un serbatoio dell’Ecotec. Il Gup del tribunale, Lirio Conti, ha fissato la data del processo per il 19 dicembre prossimo. L’accusa, per dirigenti dell’Ecotec e della Raffineria, è di condotta colposa con pericolo per la pubblica incolumità.
Comune e provincia sono parte civile nell’inchiesta relativa all’esplosione avvenuta il 17 maggio del 2010 attraverso i legali Salvo Macrì e Laura Caci. Il serbatoio di accumulo TK-401 venne espulso dal suo alloggiamento ad una altezza di circa 100 metri, rischiando di provocare una tragedia. La base dell’impianto, staccatasi dal corpo principale del serbatoio, venne scagliata fuori dalla zona di sicurezza dell’impianto, mentre il corpo cilindrico del serbatoio comprensivo del tetto venne scaraventato ad un’altezza calcolata in circa 99 metri e ad una velocità iniziale di 159 Km/h.
Il serbatoio esploso ripiombò, dopo il volo, ad una distanza di circa 35 metri dal luogo originario, su un fascio di linee fuori uso della raffineria che subirono gravi danni. Ulteriori parti metalliche più piccole vennero ritrovate decine di metri di distanza dall’impianto. Nell’impianto in quel momento erano presenti due operai e altri si trovavano negli impianti adiacenti.