Gela. L’esodo verso l’isola è un altro passo falso che potrebbe pesare sull’emergenza Coronavirus, anche in città. Da ieri sera, colonne di auto hanno occupato gli imbarchi per Messina. Una situazione che ha fatto esplodere quasi un caso istituzionale, con il presidente della Regione Nello Musumeci fortemente preoccupato. Le condizioni di chi rientra da Regioni dove il contagio è ancora più diffuso sono una variabile impazzita. “Sarà compito dei sindaci, insieme alla prefettura, capire come si possano immediatamente avviare i controlli su tutti i cittadini provenienti dal nord Italia e arrivati in queste ore in provincia di Caltanissetta – dice il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice – sono centinaia e sono convinto, questo mi auguro, che tutti si autodenunceranno, stando in quarantena. Questo però è affidato al buon senso e alla fortuna”.
Senza controlli veri, tutto diventa più difficile e il rischio contagio aumenta. “La nostra vita è in mano a noi stessi e alle ordinanze dei sindaci dato che la politica nazionale annuncia un decreto, sabato notte, con la chiusura delle fabbriche e ne pubblica un altro, lunedì mattina – continua – dato che il governatore della Sicilia in nottata ha scritto due post spiegando che siamo carne da macello e dallo Stretto di Messina sono in transito da ieri notte migliaia di persone provenienti dal nord Italia. Così non va e non può andare. Si può in pandemia affidarsi al buon senso e alla fortuna?”. Dubbi che adesso dovranno essere valutati, per evitare ulteriori conseguenze.
E perché non fate chiudere tutto se noi siciliani tutto oggi rispettiamo le normative e ci tuteluako per la nostra salute sacrificandocci arrivano dal nord e distruggono tutto quello che abbiamo fatto non dovrebbero entrare nessuno altrimenti questa situazione non finirà in Cina e finito tutto il perché sono più furbi anno chiuso tutto i militari in ogni strada.. Voglio vedere e spero di no se arriverà anche qua e poi si piange e ci disperiamo che Dio ci aiuti