Gela. Un fronte che sembra poco compatto, almeno dopo la manifestazione contro gli attentati incendiari e la violenza criminale di oggi. Mentre tanti esercenti erano alla rotonda est, aderendo all’appello lanciato da associazioni datoriali, sindacati e società civile, altri invece hanno comunque aperto le loro attività, senza chiudere per due ore così come era stato chiesto dagli organizzatori. “Sono scelte – dice Francesco Trainito di Confcommercio – onestamente, la partecipazione è andata anche oltre le nostre aspettative. Pensavamo a numeri inferiori. Devo dire che probabilmente qualcuno ha deciso di non partecipare per paura. E’ difficile battere la mentalità di chi ritiene di non dover prendere posizione davanti a questi vili atti. Ma cosa insegneranno ai loro figli? Altri, invece, non hanno voluto partecipare perché forse cercavano una passerella che non è stata concessa a nessuno. Neanche i responsabili delle associazioni di categoria sono intervenuti. C’è chi ha ambizioni politiche ma a noi non interessano. Personalmente, la mia attività è rimasta chiusa per l’intera giornata e l’ho comunicato ai dipendenti che spontaneamente hanno partecipato al sit-in”.
Tante attività commerciali sono rimaste aperte soprattutto in centro storico. “Queste polemiche sviliscono il valore della manifestazione di oggi – dice invece Valentino Granvillano che è stato presidente del consorzio Gela C’Entro – nessuno ha voluto boicottare l’iniziativa. Si poteva scegliere un giorno diverso dal sabato, magari un lunedì quando le attività sono chiuse. Ma comunque c’era un’ampia rappresentanza anche di Gela C’Entro. C’è chi ha aderito ma lasciando il personale nelle attività commerciali. Questo non significa boicottare”. L’ex assessore della giunta Messinese esclude invece manovre “politiche”. “Sono cose che neanche commento”, aggiunge ancora. Tra gli organizzatori della giornata, c’è invece chi esclude l’esistenza di frizioni. “Polemica? Non mi risulta – dice Rocco Pardo di Confesercenti – è vero, qualcuno ha deciso comunque di aprire le attività nonostante quanto indicato dalle associazioni di categoria. Ritengo però che quello di oggi sia un primo passo. Adesso, continueremo a vigilare attraverso un coordinamento permanente”.