Gela. Almeno un anno per completare le teche espositive e il trasferimento di importanti reperti, attualmente presenti all’interno del museo regionale, chiuso per i recenti cedimenti. L’ex convento delle benedettine diverrà, seppur temporaneamente, la sede dove arà allestito un percorso archeologico, tutto incentrato sulla nave arcaica e sui ritrovamenti, che negli anni si sono susseguiti, soprattutto nei fondali di contrada Bulala. L’intesa è stata raggiunta tra Comune, soprintendenza, Università di Ginevra ed Eni. L’azienda parteciperà con almeno due milioni di euro, dei fondi delle compensazioni. “E’ una prova che facciamo cose concrete per il territorio”, ha detto alla presentazione il presidente di raffineria Francesco Franchi. “Sarà un polo d’attrazione importantissimo – ha spiegato la soprintendente Valeria Livigni – un valore aggiunto. Racconterà la storia del porto arcaico e del territorio. Verranno messi insieme sia i reperti di mare che quelli di terra”. Il polo che nascerà verrà dedicato alla memoria di Sebastiano Tusa, che tanto ha lavorato per concretizzarlo. L’ex assessore regionale, deceduto dopo un terribile incidente aereo, verrà ricordato e non a caso la vedova, Valeria Livigni, ne porta avanti il lavoro e le idee. “Siamo in dirittura d’arrivo – ha spiegato il sindaco Lucio Greco – daremo incarico per le perizie tecniche ed entro un anno il progetto dovrebbe concludersi”. Al tavolo, c’erano tecnici e dirigenti del Comune, insieme al direttore del polo museale Luigi Gattuso. Si va verso gli ultimi passi della procedura, dopo che il progetto è stato recuperato, anche grazie alla volontà dell’attuale consigliere comunale Vincenzo Casciana.
“L’idea di Tusa sembrava arenata in una burocrazia che non ha mai fine e alla sua scomparsa nessuno parlava più di questo progetto – dice – a settembre dello scorso anno, ho iniziato una collaborazione con l’Università di Ginevra, sul ritrovamento dei reperti archeologici di Bulala, e abbiamo ripreso il progetto. Ci siamo concentrati sulla ricerca dei locali che potessero ospitare la Nave arcaica, da sette ormai chiusa nelle casse del museo, lasciata nel dimenticatoio. Appena insediati, ho portato il progetto all’attenzione del sindaco, che ha ben accolto l’idea. Sono iniziati i tavoli tecnici, insieme ai rappresentanti dell’ Università di Ginevra. Successivamente, sono riuscito ad ottenere una convenzione tra il Comune, la Regione e la soprintendenza dei beni culturali, per spostare la nave e i reperti dal museo Regionale all’ex Convento delle benedettine. Subito dopo, ho spinto per il secondo step, la convenzione tra Comune, Università di Ginevra ed Eni. Crediamo che un polo di questo tipo, possa attrarre un flusso di almeno quarantamila visitatori all’anno”.