Gela. E’ scontro totale, adesso anche giudiziario, al porto isola Eni. La drastica riduzione dei carichi di lavoro, con un numero di navi in arrivo sempre più risicato, ha condotto ad alzare i toni
anche nella gestione del servizio antincendio.
Il servizio anticendio. Negli scorsi mesi, alla società siracusana Archimede si è aggiunta la palermitana Vigilanza soccorso antincendio. Proprio i responsabili del gruppo Archimede hanno subito contestato le autorizzazioni rilasciate dalla capitaneria di porto alla nuova società. Atti che sono stati impugnati davanti ai giudici del tribunale amministrativo di Palermo. I legali dell’Archimede, adesso, chiedono l’annullamento dell’intera procedura che ha condotto ad autorizzare i mezzi della Vigilanza soccorso antincendio, di modo da farli operare nel porto isola Eni e, più in generale, nell’area portuale locale. Inoltre, vengono contestate anche presunte mancate risposte ad una serie di note ufficiali fatte recapitare dai legali dell’Archimede agli uffici della capitaneria di porto locale. I giudici palermitani, prima di emettere il loro verdetto, hanno deciso di acquisire una serie di atti e dovrà essere proprio la capitaneria di porto ad inoltrarli entro i prossimi quindici giorni.