Gela. Alla fine, il giudice Manuela Matta l’ha condannata al pagamento di un’ammenda da 200 euro solo per uno dei due episodi finiti al centro del dibattimento. I due procedimenti civili contestati. La donna a processo, infatti, era accusata di esercizio abusivo della professione legale. In sostanza, avrebbe avviato due procedimenti civili senza averne i requisiti perché, in quel periodo, era solo iscritta all’albo dei praticanti. L’imputata, davanti al giudice, ha escluso qualsiasi irregolarità. “Avevo regolare patrocinio – ha precisato – che mi permetteva di sostenere procedimenti di quel valore”. Una linea sostenuta anche dal suo legale di fiducia, l’avvocato Aurelio Lattaferro, che ha sottolineato come la condotta della sua assistita non abbia causato alcun danno. A chiedere la condanna al pagamento dell’ammenda per uno solo dei casi finiti al centro del dibattimento è stata il pubblico ministero Pamela Cellura. Per il secondo episodio, infatti, non ci sarebbero state prove a sostegno dell’accusa. L’imputata, successivamente, chiese la cancellazione anche dall’albo dei praticanti.