Gela. Condanne confermate, ma di entità ridotta rispetto alle decisioni di primo grado. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno rivisto al ribasso le pronunce nei confronti di imputati, accusati di aver messo le mani in un giro di droga, piazzata nei luoghi della movida cittadina. Al termine del giudizio di secondo grado, otto anni di detenzione sono stati imposti a Rocco Grillo (in abbreviato era stato condannato a dieci anni e sei mesi); cinque anni e sei mesi ad Emanuele Brancato (il gup gli aveva imposto sei anni e sei mesi); quattro anni e dieci mesi ad Antonio Radicia (la condanna impugnata era stata a sei anni e sei mesi). I tre furono coinvolti nel blitz “Smart”, condotto dai pm della Dda di Caltanissetta e dai carabinieri. In base alle accuse, avrebbero rifornito di droga le piazze della movida. Gli inquirenti li avrebbero seguiti per diverso tempo. Le difese, sostenute dagli avvocati Giacomo Ventura, Davide Limoncello e Marina Di Dio, anche in appello hanno messo fortemente in discussione la ricostruzione dell’accusa, tra le altre cose sottolineando alcune possibili incongruenze tra i periodi contestati e la presenza effettiva degli imputati. Inoltre, sul piano della disponibilità di droga, secondo i legali non ci sarebbero mai stati riscontri pratici. I tre imputati hanno sempre decisamente negato il coinvolgimento nello spaccio di droga.
I giudici di appello hanno comunque valutato la loro responsabilità, seppur con pene ridotte. Le difese attenderanno il deposito delle motivazioni, per proporre ricorso in Cassazione.