Gela. Lascia il carcere di Balate e viene trasferito agli arresti domiciliari all’interno della propria abitazione. Disposti i domiciliari. Il ventiquattrenne Alessandro Di Fede è tra gli indagati dopo il blitz “Parenti serpenti”. Gli inquirenti hanno fatto luce su un giro di droga e furti in città. Di Fede, davanti al giudice delle indagini preliminari Veronica Vaccaro, ha ammesso solo alcuni dei fatti contestatigli: si sarebbe trattato, però, di episodi risalenti nel passato. Il giovane avrebbe deciso di cambiare vita. E’ stato il suo legale di fiducia, l’avvocato Salvo Macrì, a chiedere una misura diversa da quella della custodia cautelare in carcere. Il gip Vaccaro ha accolto l’istanza.
Rinzivillo al riesame. Rimane in carcere, invece, il ventiseienne Giovanni Rinzivillo. Dopo le richieste del suo legale di fiducia, l’avvocato Maurizio Scicolone, sono cadute alcune delle contestazioni, perché già mosse in passato proprio al giovane. Intanto, il difensore ha comunque deciso di rivolgersi ai giudici del riesame di Caltanissetta, con l’obiettivo di chiedere la scarcerazione del suo assistito.