Gela. E’ probabile che il sindaco Di Stefano opti per un dialogo a trecentosessanta gradi con la deputazione locale e con il consiglio comunale, ormai con in mano la delibera di adesione alla procedura semplificata per la copertura dei debiti dell’ente municipale, fino al 2021. La prossima settimana potrebbe essere quella buona, per un faccia a faccia istituzionale. Il primo cittadino, che ha mantenuto per sé la delega al bilancio, sta monitorando passaggi molto delicati e inizia a prospettare i primi numeri, seppur in linea generale. La commissione straordinaria di liquidazione ha accertato una soglia debitoria del municipio, appunto fino al 2021, pari a non meno di cinquantaquattro milioni di euro. Bisognerà intervenire con risorse comunali. “Abbiamo già una cassa da sette milioni – dice il sindaco – inoltre, ci sono due milioni di euro di entrate vincolate al 2021. Abbiamo iniziato ad emettere le cartelle esattoriali per la piattaforma “Prezioso” e in totale, con queste voci, potremmo arrivare a non meno di diciotto milioni di euro”. Proprio la piattaforma è, in questi giorni, oggetto di “contesa” tra Palazzo di Città e il Comune di Butera. Un decreto ministeriale dello scorso anno assegna la piena competenza a Butera, che quindi avrebbe diritto ad incassare i relativi tributi. Non la pensa così il sindaco Di Stefano. “Non so se c’è ancora un termine per opporsi al decreto ministeriale – spiega – l’avrebbe dovuto fare, lo scorso anno, l’ex giunta Greco. Il nostro ente ha provveduto all’emissione delle cartelle esattoriali per la piattaforma. Cercheremo di muoverci su più direzioni”. Il primo cittadino non sembra voler mollare la pista che porta al mantenimento della competenza di Palazzo di Città sulla piattaforma. “Non ci sono ragioni per ritenere che Gela non abbia competenza – sottolinea – il collegamento per le estrazioni è con il nostro territorio. Eni ha sempre versato quanto dovuto al nostro ente. Porteremo avanti tutte le necessarie azioni”. Il primo cittadino di Butera Giovanni Zuccalà ha spiegato che “Prezioso” rientra sotto “l’ombrello” del suo ente comunale. Intorno alla piattaforma di Enimed gli interessi maggiori ruotano sulle entrate tributarie, anche se nel tempo non sono mancate le diatribe giudiziarie.
Di Stefano ha fatto capire, infine, di attendersi qualcosa dalla Regione e dal governo nazionale. “Se ci aiutassero – conclude – potremmo arrivare anche a venticinque milioni di euro, entro fine anno. In questo modo, se la procedura semplificata ci potrà condurre verso i 26-27 milioni di euro, veramente il prossimo anno potremmo uscire dal dissesto”. L’amministrazione comunale vorrebbe scrollarsi di dosso il fardello, passando dall’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato. C’è però la necessità imprescindibile di avere fondi per adempiere alla massa debitoria, accertata dalla commissione straordinaria di liquidazione.