Gela. Senza acqua a sufficienza, nelle campagne diventa sempre più difficile andare avanti. Da anni, migliaia di operatori del settore chiedono interventi complessivi sulle dighe, così da avere maggiore autonomia. In passato, sono state spese cifre enormi per la realizzazione di invasi artificiali che ad oggi sembrano quasi cattedrali nel deserto. Necessitano di interventi strutturali, che non sono mai stati completati. Un fiume di denaro pubblico che non è servito a molto. Negli ultimi giorni, il caso è riesploso. I responsabili della Riserva Orientata Biviere hanno deciso di bloccare qualsiasi attività di prelievo d’acqua dal lago, che viene ritenuto fortemente a rischio prosciugamento. Gli agricoltori della zona, che versano le quote al Consorzio di Bonifica, hanno chiesto un incontro al sindaco e all’assessore Cristian Malluzzo. Temono che durante i mesi più caldi le loro attività possano andare incontro ad un ulteriore tracollo, proprio per l’impossibilità di accedere ai quantitativi d’acqua necessari. Qualcuno sta già parlando di “guerra per l’acqua”. In municipio, la delega al settore è stata affidata all’assessore Cristian Malluzzo, che deve però sostenere un compito per nulla semplice. L’agricoltura locale esce da decenni di totale abbandono istituzionale, nonostante continui ad essere il primo comparto sul territorio per occupati. Malluzzo attende di poter aver un confronto diretto con i funzionari regionali.
“Purtroppo, l’emergenza sanitaria non ha aiutato – dice – stiamo comunque lavorando e vogliamo avere un confronto diretto con gli agricoltori”. L’assessore ha da poco chiesto ai tecnici del Consorzio di Bonifica una relazione dettagliata sull’attuale stato delle dighe del territorio. “Servirà ad avere dati precisi, così da avanzare le nostre richieste a Palermo”, conclude. Senza un efficiente sistema di distribuzione idrica nelle aree rurali, un intero comparto continuerà ad essere in ginocchio ma c’è anche l’esigenza di salvaguardare aree protette come quella del Biviere.