Gela. Le critiche, dure, verso l’amministrazione comunale, non sono piaciute al vicesindaco Terenziano Di Stefano. Il reggente di Sicindustria Gianfranco Caccamo e una parte del sindacato hanno lanciato pesanti dubbi sull’operato della giunta Greco rispetto all’iter del progetto “Argo-Cassiopea”, con la base gas di Eni a forte rischio. L’assessore allo sviluppo economico ripercorre i passaggi di circa tre anni di trattative, con procedure seguite soprattutto dall’ex giunta Messinese. “Non posso non osservare che a soli novanta giorni dalla formazione della nuova giunta comunale, non sono mancati attacchi, da parte sia delle rappresentanze sindacali, che delle rappresentanze industriali. Rilevo di conseguenza, senza nascondere una decisa preoccupazione in tal senso, che anche questa volta – dice – su questioni cruciali per il territorio e lo sviluppo locale, non si riesce ad uscire dal folle groviglio di contrapposizioni astratte e posizioni di mera convenienza. E’ vero che è compito delle istituzioni politiche locali, nel quadro degli interessi generali, favorire lo sviluppo locale; ma proprio per questi motivi sarebbe più consona un’azione congiunta fra le istituzioni tutte, comprese quelle sindacali ed imprenditoriali-industriali, volta a favorire un dialogo proficuo tra le stesse, allo scopo dichiarato di una composizione virtuosa degli interessi legittimi, da ogni punto vista: economico, occupazionale e, non ultimo, ambientale”. Al momento, però, mancano risultati concreti. “Dopo anni di incontri, formalizzazione di protocolli d’intesa e discussioni varie, non si è riusciti ad approdare ad alcuna certezza risolutiva, né tecnica, né politico-strategica, per l’avvio del progetto “Argo e Cassiopea”. Ogni soggetto sembra palesemente voler andare per conto proprio, ignorando senza pudore gli altri. Anzi nei fatti prevalgono, soprattutto a livello politico-decisionale, ambiguità ed inganni. Alcuni sindacati si allineano, puntualmente, alle polemiche ma senza mai elaborare alcuna posizione che suoni quantomeno come strategica. Il che stupisce non poco, tenuto conto della loro costante partecipazione a tutti gli incontri a livello nazionale, regionale e locale”. Dopo l’uscita pubblica di Caccamo, che per conto dei confindustriali ha parlato di un’azione amministrativa che non guarda alla programmazione, Di Stefano parla di critiche “ingenerose”.
Di Stefano alza il tiro nei confronti di Sicindustria e di una parte del sindacato. “Ribadisco il ruolo fondamentale di tutti, nessuno escluso, in quanto garanzia di pluralismo e democrazia, ma considero inaccettabili tali dichiarazioni, con l’aggravante di essere state rese da attori istituzionali, in un contesto di grande preoccupazione per la città ed i lavoratori sia del diretto che dell’indotto. Tali affermazioni sono gravissime e portano un attacco indebito ed ingiustificato all’operato di questo assessorato e dell’intera giunta, alimentando al contempo un’inammissibile confusione tra ruolo politico e ruolo istituzionale”. Secondo il vicesindaco, dietro alle critiche ci sarebbero ragioni politiche. “Una situazione come quella di cui si parla non può essere strumentalizzata per finalità politiche, da chi è stato invitato, così come altri, per rappresentare la categoria al ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito della collaborazione istituzionale sollecitata tra le parti e che la mia persona, indipendentemente dal ruolo rivestito, ha sempre onorato e continuerà ad onorare. Non mi affascina per nulla la tesi di chi sostiene che, burocraticamente, la Regione non abbia in proposito competenze. Non è affatto vero, la Regione ha competenze di tutela e di indirizzo di tutto il settore che dà sviluppo economico al territorio. La mia posizione da sempre è stata nettamente favorevole all’investimento “Argo-Cassiopea“ e a tal proposito metterò in campo tutte le azioni necessarie al fine del raggiungimento dell’obiettivo, chiedendo al Presidente della Regione, all’assessore allo Sviluppo Economico e alla Soprintendenza ai beni culturali regionale, che ha posto parere negativo anche se non vincolante, di chiarire in brevissimo tempo come le obiezioni negative espresse e motivate, possano essere rapidamente superate, nonché le indicazioni precise sullo stato di fatto del progetto “Argo-Cassiopea”. Stessa attenzione sarà riservata anche verso il governo nazionale. L’auspicio personale, ma nell’esclusivo interesse del territorio e della comunità, è che la mia posizione, chiara e netta, possa essere anche quella dei governi nazionale e regionale, unitamente a quella dell’azienda Eni, dei sindacati e delle associazioni datoriali di categoria”. Il caso dell’investimento sulla base gas di Eni si tinge anche di politica.