Di Stefano al tavolo con gli alleati, “progressività” nel governo cittadino: “Tutti conoscono gli accordi”

 
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Di Paola, il sindaco Di Stefano, il presidente del consiglio Giudice e l'assessore Arancio

Gela. Il vertice, il primo vero e proprio tra le fila della maggioranza del sindaco Di Stefano, si è concluso poco prima delle 21:30, dopo circa due ore di confronto, a Palazzo di Città. Sul tavolo, principalmente la necessità di mettere tutte le carte, senza coprirne nessuna, neppure rispetto all’assetto politico. Il sindaco Di Stefano, come ha spiegato al termine della riunione, non intende lasciare indietro nessuno degli alleati. Ha voluto che ci fossero, non a caso, tutti quelli che hanno dato un contributo alla vittoria elettorale, partendo dall’agorà per arrivare al successo al ballottaggio. Cambiamenti di assetto, nel breve periodo, non ce ne saranno. Si andrà avanti con una certa “progressività”. “Però, a tutti gli alleati, e mi fa piacere che nessuno sia mancato all’incontro, ho comunicato che ci sono stati degli accordi che vanno rispettati nel corso del tempo. Tutti sono stati informati”, sottolinea Di Stefano. Il sindaco, di fatto, torna a richiamare la “strategia” che ritiene sia stata decisiva per arrivare a Palazzo di Città. Nella sua valutazione, c’è continuità tra l’agorà e le successive evoluzioni che hanno portato ad accordi finalizzati pure al ballottaggio elettorale. Veti non ne mette né intende accettarne da altri. “Ci sarà un secondo step, entro il prossimo 10 ottobre, con un’altra riunione”, sottolinea. Al tavolo, in serata, c’erano i riferimenti dei partiti e dei movimenti che hanno sostenuto la coalizione. Non sono mancati il parlamentare Ars Nuccio Di Paola e il senatore Ketty Damante.

I grillini, il Pd e i civici di “Una Buona Idea”, che rappresentano la coalizione in consiglio, tendono a seguire una linea comune che dovrà, con il tempo, probabilmente adattarsi ad innesti ulteriori, sulla scorta delle intese finalizzate dal sindaco nel percorso delle amministrative. Gli assetti vanno definiti prima possibile, senza diffidenze. Di Stefano vuole andare avanti dando priorità ai temi e alle tante emergenze della città. Chiaramente, nessuno esclude che il “modello Gela” possa guardare oltre i confini locali. Una mano di aiuto potrebbe arrivare dall’Ars con il provvedimento sugli enti locali, potenzialmente in grado di allargare il perimetro numerico della giunta. I prossimi mesi saranno la prova principe della tenuta del progetto, prima di tutto su un piano politico.

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