Dal “Vittorio Emanuele” alla Rsa lombarda con 0 contagi, Cantella: “Covid non entra”

 
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Cantella è direttore sanitario della Rsa "Giovanni Paolo II" (foto Il Giorno)

Bollate. Nella Lombardia falcidiata dal Covid, dove le Rsa sono diventate focolaio di contagi e migliaia di decessi, c’è però anche la residenza “Giovanni Paolo II” di Bollate, a pochi chilometri da Milano e nel pieno dell’epicentro dell’epidemia. Da febbraio ad oggi, zero contagi tra i sessanta anziani ospitati e nessuna vittima per Covid. La struttura è gestita da una multiservizi comunale e il direttore sanitario ha trascorso anni alla guida dell’unità operativa complessa di medicina trasfusionale al “Vittorio Emanuele”. Il sessantottenne Rosario Cantella, dallo scorso 22 febbraio ha blindato la residenza sanitaria assistita milanese. Fuori qualsiasi possibile fonte di contagio, compresi gli operatori con temperature anomale o sintomi di raffreddore e influenza. Le visite dei parenti degli assistiti sono state praticamente azzerate. Un unico familiare per anziano ha avuto l’autorizzazione a varcare l’ingresso. “Abbiamo vietato gli ingressi al parrucchiere, al podologo, ai volontari, a tutte le figure che lavoravano anche in altre strutture. Blocco che prosegue tuttora – ha spiegato Cantella al quotidiano “Il Giorno” – da alcuni giorni arriva un familiare che può vedere un proprio caro dal vetro e stiamo montando dei pannelli in plexiglass per rendere la visita più agevole”. Il direttore sanitario ha dovuto anche affrontare la costante carenza dei tamponi. “Sono mancati, finché non ci siamo approvvigionati direttamente e li abbiamo processati al “Niguarda” – ha aggiunto – anziani e personale sono tutti negativi”.

Sono novanta gli operatori fissi, che in questi mesi di emergenza Covid si sono alternati regolarmente per assistere i pazienti ed evitare contagi dall’esterno. I parenti hanno mantenuto i contatti solo attraverso videochiamate. Da gennaio, solo cinque decessi ma non per Covid. Cantella non sa ancora fino a quando in Lombardia il virus sarà così virulento, ma ribadisce che le misure stringenti non verranno allentate, almeno fino a nuovo ordine. “Siamo pronti alle emergenze – ha aggiunto – quando c’erano le prime avvisaglie abbiamo fatto scorte, anche di antibiotici che alla fine non abbiamo utilizzato perché fortunatamente non sono serviti ai nostri ospiti”.

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