Gela. “Non ci sono rischi di infiltrazioni mafiose. Abbiamo rispettato il protocollo di legalità ed espulso dalla nostra compagine sociale la Entei”.
Caltaqua non teme l’indagine per adesso informale avviata dall’assessore regionale all’Energia ed ai Servizi di Pubblica Utilita”, Nicolò Marino. L’ex pm di Caltanissetta ha disposto una verifica per accertare il rapporto tra il soggetto gestore del servizio idrico integrato della provincia, ovvero Caltaqua ed una delle sue consociate, sulla quale sembrerebbero sussistere tentativi di infiltrazione mafiosa da parte della criminalità organizzata. La società spagnola ha voluto chiarire la propria posizione sull’argomento. “Dal momento del subentro dell’azionista Entei (che deteneva il 9 per cento delle quote societarie), la società ha sempre rispettato tutte le prescrizioni ed i vincoli previsti dalla legge – sottolinea in una nota – L’incontro presso l’assessorato Regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica
Utilità, ha consentito un confronto utile e produttivo sui temi della legalità in un clima assolutamente sereno.
Caltaqua è da sempre impegnata per garantire trasparenza e corretta gestione, avendo peraltro aderito, su propria iniziativa e fin dal giugno 2008, al “Protocollo di Legalità Carlo Alberto Dalla Chiesa” ed ha subito attivato le necessarie e previste procedure per l’esclusione di Entei dalla compagine sociale”.
La società spagnola è stata esclusa nel marzo del 2012, in comune accordo con l’Ato idrico Cl6 ed i sindaci dei comuni interessati alla vicenda. “In termini generali – conclude Caltaqua – il pericolo di infiltrazioni mafiose risulta un forte deterrente per gli investimenti di aziende italiane ed estere in Sicilia. E’ necessario e urgente che le autorità, le istituzioni e le aziende stesse collaborino e partecipino attivamente per
scongiurare questo pericolo”.