Gela. La condanna a 10 anni per estorsione all’ex presidente di Confindustria Caltanissetta, Pietro Di Vincenzo, non è stata una sorpresa per Rosario Crocetta, europarlamentare ed ex sindaco di Gela. Sul suo profilo facebook ha commentato la sentenza.
“La mafia che molti ritengono da troppo tempo già liquidata, ha accantonato immense fortune – scrive Crocetta – attraverso i prestanome collocati nei nostri territori, ha potuto espandersi prevalentemente nel nord Italia e all’estero. La condanna di Di Vincenzo non è uguale a quella di qualsiasi altro mafioso che chiede il pizzo o organizza traffici illeciti. E’ la condanna a un uomo che gestiva appalti, rappresentava l’imprenditoria che conta, discuteva coi vertici massimi della politica, suggeriva leggi e decisioni, interloquiva con le istituzioni”.
“Quando nel 2003 dissi che non poteva fare il presidente di Confindustria, ed avviammo insieme ad Antonello Montante e Marco Venturi la rivolta degli imprenditori siciliani, in molti mi dissero che ero velleitario e persino accusatorio. Dopo otto anni, giustizia è fatta”.