Gela. Il caso del fallimento abbattutosi sulle casse della cooperativa Cofial continua a produrre conseguenze. Questa volta, la parola è passata ai giudici del tribunale ai quali si sono rivolti i commissari che hanno avuto l’incarico di seguire le procedure successive al crack.
In sostanza, hanno chiesto che centinaia di migliaia di euro prelevate dagli ex soci venissero restituite. Il sospetto fatto emergere in giudizio è che molti sapessero delle difficoltà economiche attraversate dai vertici del gruppo e, nonostante ciò, abbiano continuato a prelevare denaro dai conti corrente personali fino a pochi mesi prima del definitivo rompete le righe.
Per questa ragione, hanno intrapreso una lunga azione giudiziaria tra le aule del palazzo di giustizia. I primi verdetti, però, danno ragione agli stessi soci, bocciando le richieste fatte pervenire dai legali della curatela fallimentare. In ballo, ci sono i soldi prelevati da oltre centocinquanta ex componenti dell’azionariato della cooperativa. Stando ai curatori fallimentari, qualcosa non avrebbe funzionato per il giusto verso.
Negli atti depositati in giudizio, non a caso, si chiedeva la restituzione di somme prelevate nonostante lo stato di decozione della coop. Il giudice Francesca Vortali, però, ha smentito le richieste inoltrate dai legali dell’ex Cofial. In sostanza, per alcuni dei casi sottoposti alla sua valutazione, ha escluso che gli ex soci, al momento di prelevare il denaro dai loro conti corrente, conoscessero lo stato dei bilanci e le difficoltà economiche intanto manifestatesi.
L’avvocato Vittorio Giardino, tra i legali che si stanno occupando del caso per conto di un gruppo di ex soci, è riuscito a mettere in luce proprio l’assenza di qualsiasi informazione che potesse assicurare ai suoi assistititi di conoscere lo stato precario dei bilanci della Cofial. Una linea accolta dal giudice Francesca Vortali che, in questo modo, ha negato qualsiasi obbligo di restituzione del denaro già incassato.
Una decisione che potrebbe incidere anche su altri procedimenti avviati proprio per le stesse ragioni.
A diversi anni dal crack che tanto fece discutere, i conti della Cofial sono ritornati al centro dell’attenzione.