Gela. Il futuro della gestione del servizio idrico, anche in città, non è affatto scontato. Negli scorsi mesi, la commissione tecnica, nonostante una spaccatura interna, ha comunque fatto pendere la bilancia del giudizio sullo scioglimento anticipato del contratto con Caltaqua, per inadempimento. Una linea sostenuta e votata dal sindaco Lucio Greco. I disservizi che costellano da anni la città e gli altri Comuni sono stati ritenuti molto gravi e in violazione del contratto. Però, una decisione definitiva ancora non c’è. “La Regione ha fatto sapere che deve essere l’Assemblea territoriale idrica a decidere – spiega il presidente dell’Ati Massimiliano Conti – stiamo procedendo con la massima attenzione a tutti i particolari. Con grande senso di responsabilità e con i dovuti approfondimenti, relazionerò ai sindaci. E’ una materia molto delicata”. Sciogliere in anticipo il contratto significherebbe dire addio a Caltaqua, la cui gestione fino ad ora non ha mai convinto. La nuova Ati portata avanti dal sindaco di Niscemi deve anche completare il passaggio di consegne. L’Ato dovrà cedere il passo, ma pure da questo punto di vista non mancano le note dolenti.
“La prossima settimana, convocherò un’assemblea dei sindaci dell’Ati – aggiunge Conti – stiamo predisponendo con molta attenzione tutti i passaggi amministrativi. C’è la questione dei due lodi arbitrarli che hanno imposto all’Ato di pagare somme ingenti al gestore del servizio. E’ un aspetto che non bisogna sottovalutare”. Non sarebbero ancora definitivi, ma l’Ato dovrebbe versare a Caltaqua circa venti milioni di euro. L’Assemblea territoriale idrica dovrà eventualmente accollarsi questo pesantissimo fardello finanziario? Conti e i suoi tecnici stanno verificando ogni aspetto.