Comitato Manfria, nuovo direttivo: “La politica ha abbandonato questa zona, rimasti indietro”

 
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Gela. Il comitato della frazione di Manfria si rinnova. A presiederlo sarà ancora Maurizio Cirignotta. Vicepresidente è l’avvocato Davide Catania, segretario tesoriere Fausto Tuccio, in qualità di consiglieri sono state elette Emanuela Cordalonga Emanuela, Emanuela Pellegrino e Nuccia Vella.

“Il comitato si propone di attuare un processo di delimitazione del territorio che possa attuare la deliberata frazione di Manfria come da atto del Consiglio Comunale di Gela n.6  del 24/01/2006 divenuta esecutiva l’8 febbraio 2006 come previsto  dall’articolo 12 della legge regionale 44/91. Come da statuto si sosterranno tutte le iniziative utili per un territorio dimenticato dalla politica che ha bisogno di crescere e di avere una sua identità. A Manfria non esiste un luogo pubblico dove i residenti possano riunirsi per discutere delle problematiche della frazione e attuare un’agorà costruttiva, basata sui bisogni come prevede la democrazia partecipata e socializzante. Siamo sparsi e lontani come cittadini non possiamo interloquire ma a stento salutarci. Il processo di urbanizzazione vede strade obsolete e una toponomastica frammentaria e molte volte insufficiente. Quest’estate abbiamo denunciato la grave situazione idrica risolvendo il problema e permettendo ai turisti di avere acqua nelle 24 ore senza disagi sebbene vi fosse un grave problema di siccità. Ma uno dei problemi più importanti riguarda le fogne. Oggi c’è solo una una catasta di tubi, posta ai fini elettorali in alcuni punti della frazione per visibilità, per l’impegno destinato ai voti ma le fogne dove sono? Le comunicazioni pubbliche con la frazione e la centralità cittadina sono da terzo mondo con tabelle mancanti ed altro. Si va alla ricerca di un percorso conosciuto solo attraverso il passa parola ed alcune strade cardine per la visibilità turistica vengono lasciate come trazzere. Ci ritroviamo per colpa delle azioni trentennali della politica a guardare con invidia altre frazioni turistiche del ragusano che hanno avuto una maggiore fortuna gestionale e politica. Paradossalmente stavamo meglio prima quando avevamo una scuola elementare ed alcune attività commerciali aperte tutto l’anno. Un appunto sulla Torre di Manfria va fatto. Infatti siamo stati capaci per mancanza di fondi a cederla ad un imprenditore di Bologna che l’ha resa impraticabile e non visitabile. La società Caltaqua portando l’acqua a Manfria ha lasciato le strade nel disagio e senza asfalto. Potremmo continuare ancora con miriadi di problematiche ma vogliamo anche essere coscienti che Manfria non è soltanto estate perchè ci viviamo tutto l’anno”, si legge in una nota ufficiale.

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