Gela. Cinque anni e otto mesi di reclusione con l’accusa di tentato omicidio. E’ la decisione adottata dal giudice dell’udienza preliminare Veronica Vaccaro nei confronti del trentasettenne Giuseppe Scilleri.
Per la difesa si trattò solo di lesioni. L’uomo venne arrestato, lo scorso settembre, dopo un violento confronto scattato in un’abitazione del quartiere Borgo. Avrebbe sferrato alcuni fendenti con un lama, colpendo il fratello della sua convivente e la stessa donna. Il gup Vaccaro, alla fine, ha emesso un verdetto ancor più pesante rispetto alle richieste arrivate dal pubblico ministero Elisa Calanducci. Il pm aveva chiesto la condanna a cinque anni e sei mesi di detenzione. La difesa dell’imputato, giudicato con il rito abbreviato, ha, fin dall’inizio, puntato sulla riqualificazione del reato. Non si sarebbe trattato, infatti, di tentato omicidio ma di lesioni. Scilleri, stando all’avvocato Filippo Spina che lo ha rappresentato, si sarebbe solo difeso dall’aggressione del fratello della convivente, probabilmente spalleggiato da un conoscente. Non avrebbe avuto intenzione di ferire la donna. L’imputato rispondeva anche della detenzione non autorizzata del coltello. Il giudice dell’udienza preliminare ha optato per la conferma dell’accusa originaria, ovvero tentato omicidio. Il trentasettenne, subito dopo quel violento confronto, raggiunse un podere di campagna dove venne successivamente ritrovato e fermato dai carabinieri del reparto territoriale.
Ferite subito curate. La sua convivente e il fratello riportarono ferite solo superficiali che evitarono conseguenze peggiori. In sede d’interrogatorio di garanzia, il giudice delle indagini preliminari non convalidò l’arresto del trentasettenne che finì ai domiciliari. Il suo legale di fiducia ha già deciso d’impugnare in appello il verdetto appena pronunciato dal gup Veronica Vaccaro. I fatti del quartiere Borgo si sarebbero verificati al culmine di rapporti quanto mai tesi tra l’imputato e la sua convivente. I carabinieri intervennero dopo le segnalazioni arrivate sia dai feriti che dai residenti della zona.