Gela. Eni e non solo. Al termine della pausa per le festività, i componenti della commissione comunale sviluppo economico si preparano a chiedere al sindaco Domenico Messinese e alla sua giunta conto e ragione dell’attuale stato degli iter dei progetti che dovrebbero essere finanziati con i soldi del Patto per la Sicilia, varato dal governo nazionale e da quello regionale.
A che punto sono i progetti da finanziare con il Patto per la Sicilia? Il presidente Carmelo Orlando e gli altri componenti Vincenzo Giudice, Anna Comandatore, Antonio Torrenti e Angela Di Modica temono infatti che le procedure siano ferme, ovvero con pochi progetti effettivamente finanziabili. Allo stato attuale, stando agli stessi componenti della commissione, la giunta starebbe puntando solo su progetti da tempo presenti sui tavoli dei tecnici del municipio, realizzati da precedenti amministrazioni comunali. Negli scorsi giorni, a Palazzo di Città si è deciso che saranno i professionisti, in passato già incaricati di redigere progetti finanziabili, ad occuparsi di tutte le fasi di aggiornamento alla nuova normativa. In base a quanto indicato nel provvedimento emesso dai tecnici del settore lavori pubblici, in ballo ci sono i progetti di riqualificazione di via Cairoli, via Navarra, viale Mediterraneo, via Niscemi, via Tevere, porta Vittoria, dell’area nord di Molino a Vento, via Ventura e Albani Roccella, nelle aree comprese tra via Martinica e via Bahamas, oltre alla rifunzionalizzazione degli spazi esterni della chiesa Cappuccini. Opere per oltre undici milioni di euro che dovrebbero essere finanziate proprio dal Patto per la Sicilia.
Il caso Eni. La commissione, però, punta anche a fare chiarezza sull’intera vicenda Eni. Verranno chiesti i numeri effettivi dei lavoratori occupati, nel diretto e nell’indotto, ma si cercherà di verificare se le aziende dell’indotto stiano utilizzando operai inseriti in lista di disponibilità.